Fill the gap
La sinergia pubblico-privato motore del cambiamento per un domani più inclusivo
Di Massimiliano Mellone
In un cammino verso un futuro più inclusivo, la sinergia tra settore pubblico e privato si afferma come il motore del cambiamento. Queste due forze, collaborando insieme, hanno il potenziale di creare opportunità innovative per lo sviluppo economico e sociale. È quanto emerso a Milano presso l’Advocacy Hub di UTOPIA, dove rappresentanti di realtà imprenditoriali ed esponenti del mondo associativo hanno dialogato con Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano.
Uno degli obiettivi centrali per il capoluogo lombardo, sancito lo scorso anno con la firma a Palazzo Marino del “Patto per il Lavoro”, è far tornare la città al livello delle maggiori in Europa per occupazione, qualità del lavoro, sviluppo economico, attrattività e crescita dei talenti ma anche tutela dei diritti, in particolare delle donne e dei giovani, e modalità di lavoro innovative. Un Patto destinato alla realizzazione di azioni concrete che lascino un’impronta sulla città, frutto di quattro mesi di incontri organizzati dal Comune che ha raccolto e tradotto in 70 azioni le proposte giunte da soggetti come il mondo imprenditoriale e delle attività produttive, i sindacati, le università e le associazioni di categoria.
Quattro le linee strategiche ricordate dall’Assessora. Da Milano come città della formazione, con investimenti in educazione, istruzione, formazione, per conciliare vita e lavoro, per superare le disuguaglianze in ingresso e in uscita e favorire l’inclusività. Ma anche Milano, città delle opportunità: dallo smart working, all’economia urbana, dall’imprenditoria alla micro-imprenditoria. Una Milano che sia anche città del buon lavoro con sostegno, promozione e diffusione di un lavoro rispettoso delle leggi e delle parti normative ed economiche dei CCNL. Infine una Milano città del rilancio in cui è offerto sostegno alle persone che perdono il lavoro, ma anche al ruolo attivo delle donne e dei giovani.
Oggi, a un anno dalla firma del Patto, si guarda al futuro. Due le iniziative su cui punta Alessia Cappello e che coinvolgono direttamente il settore privato. La prima si chiama Mentorship Milano ed è il primo progetto di empowerment femminile realizzato da una Pubblica Amministrazione. Riunisce professioniste e imprenditrici che mettono tempo e competenze a disposizione di ragazze, comprese tra i 16 e i 30 anni, che aspirano a definire meglio o a costruire del tutto il loro futuro lavorativo, sciogliendo incertezze, dubbi e interrogativi. Un progetto che coinvolge in totale 800 donne.
La seconda iniziativa ricalca il modello americano del Job shadowing: un’esperienza di apprendimento pratico che permette a una persona di seguire un professionista nel suo ambiente di lavoro per acquisire una comprensione più chiara di una particolare professione e valutare se sia adatta alle proprie aspirazioni e interessi professionali. Si tratta di un’opportunità rivolta a ragazzi e ragazze che stanno facendo un percorso di studi, universitario o successivo.
Infine un altro obiettivo sottolineato dall’Assessora è recuperare le donne da un punto di vista lavorativo, riducendo la quota di inattive o scoraggiate, attraverso il loro coinvolgimento in misure di politica attiva realizzate da una rete di operatori pubblici e privati accreditati. È l’idea alla base di Cob23, una misura contenuta nel Patto che opera sulla mancanza di incontro tra domanda e offerta di lavoro. Prevede di contattare 6.105 donne domiciliate in città, 30-44enni, che sono state licenziate nel 2022 o nei primi tre mesi del 2023 e non hanno ritrovato un’occupazione. Si tratta di un cambio di paradigma: non sarà più il disoccupato a cercare il centro per l’impiego, ma il pubblico che, con l’aiuto di associazioni e realtà private, contatterà chi è rimasto senza occupazione.
In definitiva, l’esperienza di Milano testimonia che solo attraverso la sinergia pubblico-privato sarà realmente possibile realizzare un ambiente favorevole all’investimento, alla creazione di posti di lavoro e alla crescita economica, senza trascurare l’importanza della responsabilità sociale. Un futuro più inclusivo, sostenibile e prospero per tutti è possibile.