Fill the gap
Sempre più donne si rivolgono ai centri antiviolenza. Non è solo una brutta notizia
Di Elisa Tortorolo
Politiche e allarmi sulla violenza contro le donne non sono bastati: quest’anno le vittime accolte nei centri antiviolenza sono aumentate. Un dato che deve metterci in guardia, nonostante resista qualche grado di speranza.
Secondo l’analisi della rete D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza, infatti, nel 2024 i centri hanno registrato un aumento del 14% del numero di donne accolte rispetto al 2023. Sempre di più, quindi, sono le vittime che riescono a scegliere di chiudere la spirale di violenza che le avvolge per entrare in un percorso di rinascita.
Secondo la rilevazione effettuata nei primi dieci mesi di quest’anno, quasi 22mila donne in Italia si sono rivolte ai centri D.i.Re: la proiezione su base annua dovrebbe raggiungere oltre 26mila accolte entro il 31 dicembre. Un incremento di più di tremila vittime rispetto all’anno precedente, per una media di più di 2mila ingressi al mese, contro i 1.924 del 2023. La tendenza positiva, comunque, era già evidente negli anni precedenti; tali cifre, raccolte sul 97% dei centri appartenenti alla rete, indicano che la crescita non accenna a rallentare.
Il perché di quest’aumento lo spiega Antonella Veltri, presidente di D.i.Re: «Anche quest’anno i numeri crescono e sempre più donne ripongono fiducia nell’esperienza e nella competenza delle nostre attiviste». Qualcosa di non scontato: per Veltri l’incremento riflette sia la maggiore consapevolezza delle donne, che scelgono con lucidità e coraggio di abbandonare situazioni di violenza, sia l’efficacia delle campagne di sensibilizzazione e delle reti di supporto. Del resto, il rifugio nei centri D.i.Re si basa su principi cardine come l’anonimato, la gratuità e l’assenza di giudizio. In uno scenario in cui la violenza di genere rappresenta ancora una drammatica piaga sociale, i centri offrono un porto sicuro e un luogo di sostegno dove ricominciare il proprio cammino di libertà.
Proprio in questo senso lo studio, evidenziando l’aumento costante delle richieste di soccorso, pone l’attenzione sulla necessità di potenziare maggiormente le risorse dedicate alla lotta contro la violenza di genere.
Di questo avviso sicuramente la presidente Veltri, che ha rimarcato l’importanza di rafforzare la prevenzione: uno sforzo comune che deve saper coinvolgere tutta la società, dalle scuole di prima infanzia fino al mondo delle aziende.
Del resto, è proprio il lavoro di D.i.Re e di tutti i centri antiviolenza a dimostrare quanto sia cruciale investire nell’aiuto diretto alle vittime. Solo così sarà possibile il tanto desiderato cambiamento culturale: i numeri del 2024 dimostrano che la strada davanti a noi è ancora lunga, ma anche che esistono degli strumenti per invertire la rotta.
E se il dato in aumento nel 2024 rappresenta la storia di migliaia di donne che hanno deciso di dire basta e di orientarsi, spesso a proprio rischio e pericolo, verso un percorso di cambiamento, questa stessa analisi ci impone di non abbassare la guardia, lavorando insieme per costruire una società che sia più giusta, più sicura e più equa.