Esteri

Perché Mattarella incontra il Presidente del Kirghizistan

03
Ottobre 2024
Di Paolo Bozzacchi

Si chiama “Uno più cinque”, ed è l’accordo tra l’Italia e gli Stati dell’Asia Centrale (Kazakhstan, Uzbekistan, Tajikistan, Turkmenistan e Kirghizistan) che dal 2019 prevede lo sviluppo delle relazioni tra il nostro Paese e le cinque repubbliche post sovietiche, nel rispetto delle specificità di ciascuna di esse.

“Vorrei ringraziarla molto per la costante partecipazione del Kirghizistan al formato ‘Uno più cinque’ che sottolinea l’importanza della regione centroasiatica e quindi l’importanza del nostro rapporto bilaterale in questo ambito, così come le sono grato dell’apertura dell’ambasciata a Roma nel 2021. Un gesto di amicizia e collaborazione che apprezziamo molto”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha accolto oggi al Quirinale il Presidente kirghiso, Sadir Japarov. L’ultima visita ufficiale di un Presidente del Kirghizistan in Italia risaliva a 25 anni fa.

Punti di forza del Kirghizistan

La Repubblica Kirghisa con capitale Bishkek è un paese di alta montagna, senza sbocchi sul mare e grande circa due terzi dell’Italia. Con appena 7 milioni di abitanti. L’altitudine media supera i 2700 metri, e confina con la Cina. I suoi asset sono le risorse minerarie: oro, carbone, uranio e antimonio. Per il resto è un paese prevalentemente agricolo. Dal punto di vista politico, il Kirghizistan è uno dei Paesi fondatori della CSI e molto di recente ha cambiato la sua forma di governo da repubblica parlamentare a presidenziale. La Russia e la Cina restano i partner commerciali principali del paese. Mentre gli scambi commerciali con l’Italia sono al momento residuali.

Il boom degli ultimi due anni (e qualche ombra)

Bishkek intrattiene relazioni positive con Organizzazioni e Istituzioni finanziarie internazionali, da cui riceve importanti finanziamenti. Il bilancio statale conta sul contributo del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale e della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Dall’inizio del conflitto russo-ucraino, Bishkek è sotto osservazione a causa delle ombre sul boom delle esportazioni verso la Russia. I 393 milioni di dollari di export verso Mosca del 2021 sono quasi triplicati in un solo anno, passando a quota 1,07 miliardi di dollari. La chiave è la sospetta elusione delle sanzioni commerciali cui è sottoposta la Russia, grazie a una posizione geografica strategica: Bishkek secondo diverse fonti, tra cui il centro di ricerca della London School of Economics, si starebbe accreditando come “hub per il trasbordo delle merci occidentali in Russia”.

L’Italia fa tendenza

Il nostro Paese è stato il primo nell’Ue ad adottare il modello “Uno più cinque” per la cooperazione rafforzata con i Paesi dell’Asia Centrale. La nostra best practice è stata poiseguita dalla stessa Unione europea e da altri Paesi membri.  

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