Esteri
Perché è utile che i paesi balcanici entrino tutti nell’Unione europea
Di Gianni Pittella
Il vertice in corso tra Unione Europea e Balcani occidentali ha una importanza politica e geostrategica di prima grandezza. Stupisce perciò l’approccio della Presidente della Commissione europea che dice «I governi dei Paesi dei Balcani occidentali dicano con chi stanno». Certo che esiste più di un velo di ipocrisia in talune posizioni di chi occhieggia alla Russia e negozia con la UE. Certo che dopo la invasione della Ucraina da parte della Russia nulla è come prima. Ma la scelta di aderire alla Ue da parte dei Governi dei Paesi candidati è stata una scelta vera, non tattica e solo se il percorso sarà lungo e accidentato potrà essere revocata.
Ecco dunque dove sta il punto. Il piano di azione predisposto dalla Commissione europea comprende azioni per la gestione delle frontiere lungo le rotte dei migranti, garantisce procedure rapide di asilo ed accoglienza, contrasta il traffico dei migranti, rafforzara la collaborazione in tema di rimpatri, allinea la politica dei visti; è una risposta più ad una domanda securitaria (importante per l’amor di Dio) che alla questione politica di accelerare insieme il percorso che porti questi Paesi dentro la Ue.
Io non chiedo sconti per nessuno ma se si vuole che questa area sia sottratta ai corteggiamenti russi e proiettata verso l’annullamento di terrorismo e traffici, la strada è chiara: la adesione alla UE.
Naturalmente accanto a ciò occorre prevedere un meccanismo per il quale in una UE più ampia vi siano meccanismi decisionali nuovi che consentano di superare stalli e poteri di veto .
E questo occorrerebbe farlo sin da subito perché già oggi la Ue è ampia e richiede procedure democratiche che permettano di decidere con rapidità .