Esteri
Parte il semestre europeo a guida Repubblica Ceca: sfide e obiettivi
Di Alessio Ambrosino
Di strada dall’allargamento orientale dell’Europa nel 2004 ne ha fatta tanta la Repubblica Ceca, che da oggi per la prima volta nella sua storia è alla guida della Presidenza del Consiglio dell’Unione europea per il prossimo semestre. Un istituto, quello della presidenza a rotazione, presente fin dai trattati istitutivi di Roma del 1957, ma che ha subito una naturale evoluzione con il progressivo ampliamento del numero di Stati membri: dal 2007 (istituzionalizzato poi nel Trattato di Lisbona del 2009) è stato infatti stabilito il sistema delle presidenze a trio, per cui i tre Paesi che consecutivamente si alterneranno alla guida del semestre europeo dovranno accordarsi su un programma comune per assicurare una certa continuità nel funzionamento delle varie formazioni del Consiglio dell’UE. Con eccezione del Consiglio Affari Esteri, presieduto dall’Alto Rappresentante Josep Borrell, la gestione del semestre europeo sarà affidata all’esecutivo del premier ceco Petr Fiala.
Il programma della Repubblica Ceca, congiunto con la Francia (la presidenza uscente) e la Svezia, è stato logicamente stravolto dal conflitto in Ucraina, tant’è che le cinque priorità su cui si baserà l’operato della presidenza ceca sono legate in gran parte alla guerra attualmente in corso. Andiamo ad analizzare come si comporterà il governo di Praga nei prossimi mesi, che si preannunciano carichi di tensione e molto caldi dal punto di vista del coordinamento europeo.
LE STRATEGIE DEL SEMESTRE EUROPEO DELLA REPUBBLICA CECA
Il Presidente Petr Fiala dopo aver incontrato il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel nella giornata di ieri, ha svolto oggi dei colloqui preparatori con Ursula von der Leyen ed alcuni membri della Commissione europea a Litomyšl, nella Boemia orientale, in quelli che sono i tradizionali incontri di apertura del semestre europeo. Il programma delle politiche proposte da Praga è stato naturalmente rimodulato per via della guerra in Ucraina, e si concentrerà su alcune priorità strategiche soprattutto per favorire la fine delle ostilità.
La difesa della sovranità e dell’integrità territoriale di Kiev è al primo posto tra gli obiettivi di questo semestre, grazie agli strumenti e ai programmi proposti dall’UE, tra cui un rafforzamento cospicuo delle sanzioni. Il supporto dell’Unione all’Ucraina è ritenuto di “vitale importanza” per assicurare la sicurezza dell’Europa. La Repubblica Ceca farà quello che è in suo potere per promuovere l’utilizzo di tutte le risorse necessarie per affrontare la crisi umanitaria scaturita dall’aggressione russa: in totale cooperazione con la Commissione Europea, verranno messe in campo tutte le misure necessarie per garantire la ricostruzione dell’Ucraina, soprattutto con riferimento alle infrastrutture critiche e sensibili, per permettere al Paese di ritrovare quella stabilità economica e sociale messa in pericolo dal conflitto.
Trova spazio nel programma ceco il tema energia, per arrivare alla fatidica indipendenza energetica da Mosca. Si procederà ad una accelerazione delll’implementazione dell’iniziativa REPowerEU per avviare una transizione energetica sostenibile e a basse emissioni, ma anche e soprattutto si lavorerà per il raggiungimento dei livelli di stoccaggio di gas necessari per affrontare il prossimo inverno. Tenuto conto delle iniziative di lungo periodo come la decarbonizzazione del Fit for 55, Praga si concentrerà sul breve termine, cooperando non solo con l’obiettivo di ridurre le emissioni, ma anche come detto per rendere l’Unione indipendente dalle fonti di energia russe; la transizione verso la carbon neutrality dovrà essere accompagnata però anche da misure sociali per ridurre gli impatti economici dell’innalzamento dei prezzi dell’energia.
Il terzo punto riguarda il rinsaldamento della partnership con la NATO, anche alla luce del contesto geopolitico internazionale, per favorire una cooperazione strategica militare, che nel programma della presidenza Fiala è definita essenziale. Il tema delle cyber minacce e dell’utilizzo delle nuove tecnologie avrà un ruolo fondamentale nello sviluppo delle strategie di difesa dell’Unione Europea: la presidenza ceca si impegna quindi a promuovere l’Hybrid toolbox, già presente nello Strategic Compass approvato dal Consiglio Europeo nel mese di marzo: questo strumento consentirà un crescente coordinamento nella lotta alla disinformazione per aumentare la sicurezza e la stabilità del cyberspazio.
LE PRIORITÀ A LIVELLO ECONOMICO E SOCIALE
Dal punto di vista economico e sociale, le ultime 2 delle 5 priorità del programma della Repubblica Ceca si concentreranno sulla resilienza dell’economia europea tout court, che sta affrontando un ulteriore shock come la guerra ucraina dopo la pandemia. Gli effetti sono tuttora devastanti: inflazione ormai difficilmente sostenibile ed una fragilità estrema delle catene globali del valore che hanno messo in luce i problemi di economie fortemente globalizzate ed integrate di fronte agli shock sistemici. Per queste ragioni, sarà fondamentale nel prossimo semestre ridurre la propria dipendenza da regimi instabili o autoritari, per rifornire i mercati europei in base alle proprie capacità interne. Ovviamente tenendo sempre ben presente il libero mercato con le nazioni democratiche del mondo. Accelerare sulla digitalizzazione e sull’industria europea sarà importante per far sì che l’Unione mantenga alti i propri livelli di competitività, nell’ottica di una economia circolare che si adatta in fretta nei momenti di crisi. Molto interessante è la volontà ceca di spingere sull’adozione di strumenti di sicurezza per il mercato interno, come il Portafoglio dell’Identità Digitale Europea, necessario per la creazione di un mercato dei dati altamente efficiente.
Infine ultimo ma non per importanza è l’aspetto politico e democratico su cui spingerà moltissimo il semestre ceco: il rispetto della rule of law, dei principi e valori cardine dell’Unione Europea, saranno promossi e valorizzati nel dialogo con i cittadini, i mass media e anche i partiti nazionali. Le libertà fondamentali saranno al centro dei processi politici ma non solo: la Presidenza si farà portatrice di valori democratici anche online, contribuendo ad esempio ad una maggiore trasparenza nel campo delle criptovalute e dei nuovi trend digitali. I vicini ungheresi sono avvisati, la Repubblica Ceca attraverso politiche fortemente europeiste farà sì che il prossimo semestre ricco di sfide molto complicate sia in continuità con quello francese presieduto da Emmanuel Macron.