Esteri

Il Parlamento Ue vota la risoluzione che dichiara la Russia Stato terrorista

23
Novembre 2022
Di Giampiero Cinelli

Il parlamento Ue oggi riunito a Strasburgo ha votato una risoluzione che dichiara la Russia uno Stato sponsor del terrorismo. Il testo, presentato dal Ppe, i liberali di Renew e i Conservatori e Riformisti è passato con un’ampia maggioranza: 494 voti favorevoli, 58 contrari e 44 astensioni sui 596 presenti. Non si tratta comunque della cosiddetta “maggioranza Ursula”, quella configuratasi all’elezione dell’attuale presidente della Commissione Europea, sostenuta dal Ppe, i Socialisti e Democratici e Renew.

Alcuni eurodeputati hanno chiesto un maggiore impegno alla Commissione. L’eurodeputato ed ex primo ministro lituano, Andrius Kubilius ha detto: «Chiediamo alla Commissione e al Consiglio di sviluppare strumenti giuridici speciali, perché per il momento l’Ue non ha una normativa simile a quella degli Americani che hanno una legge speciale sulla designazione degli Stati che sponsorizzano il terrorismo».

I deputati italiani

Tra i deputati italiani a Strasburgo, per dirla così, “non è filato tutto liscio”. Il M5S si è astenuto e 4 parlamentari hanno votato contro. Tre sono del Pd, Pietro Bartolo, Andrea Cozzolino e Massimiliano Smeriglio, una è l’indipendente Francesca Donato. Ha invece votato a favore l’intera delegazione di Forza Italia. Sicuramente alle nostre latitudini si parlerà delle scelte fatte dagli eletti, che in parte i media stanno commentando come conseguenza della spaccatura all’interno del Gruppo Socialisti e Democratici, a cui aderisce il Pd, e che appunto non è più così chiaramente allineato con la Von Der Leyen. Tuttavia, la risoluzione non è stata presentata dal gruppo S&D.

Non sono mancati interventi che sollecitavano un processo di pace. Mentre Bruxelles sembra andare verso un nuovo pacchetto di sanzioni. Tenendo conto che la risoluzione votata non è vincolante per gli Stati, che possono scegliere di ignorarla.

Intanto non si placa l’aggressione russa all’Ucraina. Bombardamenti sul Donetsk nelle ultime 24 ore hanno causato la morte di un civile e 8 feriti. A Kupyansk, nella regione di Kharkiv, le bombe hanno colpito un ospedale e un condominio di 9 piani: morti un uomo e una donna. Un altro bombardamento ha colpito un reparto maternità di un ospedale di Vilnianska, vicino a Zaporizhzhia, nel Sud-est del Paese, causando la morte di un neonato.

E anche in Russia si ravvisa il malcontento verso quella che viene chiamata “operazione speciale”. Media e tv russi non riescono a celare dichiarazioni dai toni perplessi o apertamente contrari alla politica di Vladimir Putin. Personaggi pubblici molto vicini al Cremlino hanno cominciato a dire pubblicamente che una vittoria totale della Russia probabilmente è irrealistica. L’extrema ratio sarebbe l’arma nucleare, su cui però anche Putin, a dire il vero, ha fatto trapelare evidente incertezza durante le ultime uscite pubbliche. Sarebbe dannoso anche per la Russia materialmente e dal punto di vista politico. Lo Zar credeva di non avere opposizione sulla sua politica estera, a torto. Ma allo stesso tempo non va sottovalutato il patriottismo russo. Il contesto non è di facile lettura e questo rende i pronostici sempre azzardati.