Esteri
Nuove sanzioni, il conflitto Russia-Ucraina monopolizza l’ECOFIN
Di Massimo Gentile
La riunione del Consiglio dei ministri delle finanze europei di oggi doveva segnare la trasposizione in legge dell’accordo sulla tassazione delle multinazionali raggiunto in sede OCSE, ma i recenti tragici avvenimenti legati al conflitto Russia-Ucraina hanno nuovamente posticipato la decisione. Troppo urgente e importante discutere di nuove sanzioni dopo le immagini degli orrori perpetrati dall’esercito Russo nella cittadina di Bucha, alle porte di Kiev, diffuse nel weekend da tutti i media internazionali.
L’ECOFIN è stato dunque dedicato in gran parte alla situazione geopolitica attuale e al suo impatto sulle economie degli Stati membri, con particolare riferimento all’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime e alla necessità, supportata a gran voce dai ministri, di coordinamento delle misure nazionali a livello europeo.
Per la prima volta alla presenza di Serhii Marchenko, Ministro delle Finanze ucraino, i ministri hanno preso la parola uno ad uno per condannare le azioni russe e riaffermare l’impegno di tutti gli Stati UE a fianco dell’Ucraina, auspicando inoltre a larga maggioranza il rafforzamento della propria autonomia strategica e l’adozione di nuove sanzioni nei confronti della Russia. Nelle dichiarazioni rilasciate a margine della riunione, il Vicepresidente Esecutivo della Commissione Valdis Dombrovskis ha ribadito che l’UE continuerà a supportare l’Ucraina dal punto di vista economico, politico, militare e umanitario durante e dopo la fine del conflitto.
A fare eco al Vicepresidente Dombrovskis, sono poi arrivate le parole della Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che, insieme all’Alto Rappresentante per la Politica Estera e di sicurezza dell’UE ha presentato il quinto pacchetto di sanzioni. In sintesi, le nuove misure prevedranno il divieto di importazione di carbone e altri specifici beni, il divieto totale di transazioni per quattro banche russe, tra cui VTB, la seconda banca più grande del Paese, il divieto di accesso ai porti europei per navi russe o battenti bandiera, nuove restrizioni alle esportazioni in settori vulnerabili e ulteriori specifici divieti per società russe, come quello sulla partecipazione agli appalti pubblici negli Stati Membri dell’UE, e individui.
La Presidente von der Leyen ha inoltre annunciato che la Commissione Europea continuerà a lavorare su sanzioni più severe, anche alla luce di quali saranno le azioni russe nell’ambito del conflitto. Sul tavolo delle discussioni, nonostante le frizioni interne all’UE sul tema, rimane l’embargo sulle importazioni di petrolio, mentre molto più in salita sarebbe l’eventuale accordo sul gas, tema ancora troppo divisivo tra gli Stati membri.