Esteri

Norme aiuti di Stato, a giugno lo stop della deroga UE. Ma l’impegno va avanti

13
Maggio 2022
Di Giampiero Cinelli

La deroga alla regolamentazione europea sugli aiuti di Stato, varata il 19 marzo 2020 per far fronte all’emergenza Covid, terminerà il 30 giugno. Lo ha fatto sapere la Commissione Europea ieri. Il cosiddetto temporary framework era stato adottato in una situazione non ordinaria. Tuttavia, il suo abbandono sarà graduale, con la possibilità per le imprese di concedere sostegni agli investimenti fino al 31 dicembre 2022 e il supporto alla solvibilità fino al 31 dicembre 2023. Gli aiuti diretti alle imprese finanziati con spesa pubblica, come appare chiaro, non pòssono quindi interrompersi bruscamente.

«Ad oggi, la commissione ha adottato oltre 1.300 decisioni nel contesto della pandemia di coronavirus e ha approvato circa 950 misure nazionali per un importo totale di aiuti di stato stimato a oltre tremila miliardi di euro»», ha detto Margrethe Vestager, commissaria responsabile delle politiche sulla concorrenza. Non tutti quelle risorse sono state effettivamente erogate. A far decidere per un progressivo abbandono, il miglioramento della situazione economica. Ma restano centrali gli aiuti agli investimenti e alla solvenza, strumenti che verranno abbandonati più lentamente. Vestager ha rimarcato: «Finalmente oggi, dopo più di due anni, assistiamo a un complessivo miglioramento della situazione sanitaria in Europa: il numero delle infezioni da Covid-19 e’ sotto controllo e il tasso di vaccinazione e’ relativamente elevato. Con la progressiva revoca». II frame work aveva subito delle modifiche a aprile 2021 e gli ultimi emendamenti a novembre 2021.

Nel frattempo l’Europa ha approvato un altro provvedimento sugli aiuti di Stato alle imprese colpite dalla crisi ucraina che sarà in vigore almeno fino a dicembre 2022. Facendo seguito, il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo pacchetto di aiuti per le imprese che sono state danneggiate dalla crisi ucraina. Il Dl Aiuti può arrivare a erogare fino a 400.000 euro di contributi per l’attività che ne ha i requisiti. Il fondo ammonta a 200 milioni. Le attività agricole potranno ottenere garanzie sui mutui precedentemente stipulati. Un aiuto a far fronte ai debiti appunto, come ha spiegato la Commissaria europea.

Lo sblocco agli aiuti di Stato è reso necessario perché normalmente l’Unione Europea prevede importanti restrizioni all’aiuti diretto dello Stato alle aziende, siccome questo turba la concorrenza all’interno del mercato unico. I fondi e i finanziamenti, infatti, non di rado vengono intermediati dalle banche con la garanzia statale. Ma ora la situazione di grave crisi impone un cambio di paradigma.

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