Esteri

Nato, la Spagna è l’inviato per il Fianco Sud. Crosetto: “Un affronto personale”

21
Luglio 2024
Di Alessandro Caruso

Scoppia il gelo tra l’Italia e la NATO. Le parole pronunciate dal ministro della Difesa italiano Guido Crosetto questa mattina segnano l’inizio di un delicato capitolo diplomatico per Roma. La notizia: la NATO ha formalizzato la decisione di affidare alla Spagna il nuovo ruolo di inviato per il Fronte Sud.
L’antefatto: l’iniziativa di istituire un inviato speciale per il fianco Sud dell’Alleanza, avanzata nell’ultimo vertice NATO, era stata proprio dell’Italia, da tempo sensibile e in prima linea nel controllo e nella valorizzazione delle rotte verso Sud. Per questo Roma aveva presentato la propria candidatura. Tra l’altro l’Italia aveva legato i rifornimenti all’Ucraina proprio a questa trattativa nella speranza di avere maggiore supporto a questa sua proposta. Insomma, tutta una rete di contatti e accordi che testimoniava il grande interesse geopolitico dell’Italia in questa partita. Una partita in cui i principali competitor erano proprio la Spagna e anche la Francia.

«Lo considero quasi un affronto personale», ha detto Crosetto in una intervista a “La Stampa”. «Gli ho scritto un messaggio durissimo (a Stoltenberg, ndr). Mi ha fatto infuriare e ci saranno conseguenze sul piano dei rapporti personali. Il suo è stato il tradimento di un principio: era l’Italia a essersi battuta per introdurre il ruolo di inviato per il Fronte Sud. E al summit di Washington 32 leader ci hanno dato ragione».

«Tra vent’anni i due miliardi e mezzo di persone in Africa saranno il principale problema dell’Alleanza atlantica perché diventeranno un esercito nelle mani di quei Paesi che hanno già iniziato a occupare il continente in questi anni: Russia e Cina» prosegue Crosetto che sul perché della decisione di Stoltenberg, aggiunge: «non voleva nominare un rappresentante a Sud. Ha dovuto metterlo nella risoluzione perchè lo voleva l’Italia e così si è vendicato, dando il ruolo a uno spagnolo, un funzionario spagnolo che fa già un altro lavoro, di fatto svuotando l’obiettivo politico da noi perseguito e approvato al vertice Nato: lo trovo pessimo come comportamento. Ha concluso i suoi 9 anni alla guida della Nato nel modo peggiore».


Crosetto, quindi, garantisce che l’Italia abbia un problema con la Nato: «No, ha un problema, oggi, con Stoltenberg. È lui l’unico responsabile, lui ha scelto la persona per quel ruolo, basandosi su criteri opachi e logiche burocratiche interne, senza consultarsi con gli alleati, forse perché guidato da logiche di appartenenza politica, venendo meno alla prima delle sue responsabilità: essere super partes. Questo non è nemmeno l’unico caso. Ultimamente, da parte sua, ho assistito a una serie di promozioni, nuovi incarichi, uffici e responsabilità, tutti arrivati a pochi mesi dalla scadenza del mandato. Sembra la sfilata dei “nobili della scalettà”, quella schiera di conti e marchesi nominati in Italia quando il Regno dei Savoia era agli sgoccioli. Un esempio del peggior nepotismo». Alla domanda se si aspetta che a ottobre, dopo l’addio di Stoltenberg, quel ruolo venga riassegnato all’Italia, risponde: «Mi auguro che venga dato alla persona migliore, non in base a logiche burocratiche interne e non per simpatia politica. E mi aspetto che si tenga conto di chi ha fortemente voluto l’istituzione di questo ruolo: l’Italia».

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