Esteri

Nagorno-Karabakh, la fine della Repubblica

28
Settembre 2023
Di Giampiero Cinelli

Nel Nagorno-Karabakh non ci saranno altri scontri. Perché la sua Repubblica autonoma cesserà di esistere dal primo gennaio 2024. Lo ha annunciato oggi il leader dei separatisti Ruben Vardanyan dopo essere stato arrestato, prendendo atto che l’ennesimo attacco subito da parte dell’Azerbaigian aveva spezzato le milizie filo-armene. Da Yerevan stavolta non sono stati mandati rinforzi e ai soldati non è rimasta altra scelta che arrendersi. Dunque si chiude il conflitto per il possesso della piccola regione che sta tra il territorio azero e quello armeno, sancendo la conquista ad opera di Baku.

Apprensione per la popolazione

Le maggiori preoccupazioni ora sono per gli sfollati e i tanti abitanti di etnia armena, l’obiettivo è quello di evitare una pulizia etnica. Ma ora che la situazione ha avuto una svolta pare che le istituzioni azere siano disposte ad accettare gli armeni, che possono rimanere o tornare nel Nagorno-Karabakh, come si legge in un decreto fatto circolare in queste ore. Tuttavia in questi giorni già 65.000 persone sono fuggite grazie all’apertura dell’unico corridoio disponibile. Il primo ministro armeno Nikol Pashinian ha esortato a fare esodo dal luogo sottratto mettendo in guardia la comunità internazionale su possibili ripercussioni violente nonostante le promesse dei vincitori, ragion per cui l’Armenia confida che progressivamente tutti gli armeni lasceranno il Nagorno.

Vardanyan prigioniero

Pochi giorni fa c’era stato un cessate il fuoco, ma ad ogni modo gli equilibri sul terreno si stavano chiarendo e l’Azerbaigian ha voluto chiudere la faccenda. Ieri la svolta, dunque, quando è stato preso Vardanyan, uomo d’affari ed ex ministro della Repubblica del Nagorno-Karabakh, mentre cercava di attraversare il confine con l’Armenia. Vardanyan ha lavorato in banche d’investimento in Russia prima di trasferirsi nell’autoproclamata repubblica del Nagorno-Karabakh nel 2022, rinunciando alla cittadinanza russa. Sua moglie, Veronika Zonabend, ha dichiarato in un comunicato. «Ruben è stato al fianco del popolo Arsakh durante i 10 mesi di blocco e ha sofferto insieme a loro nella lotta per la sopravvivenza. Chiedo le vostre preghiere e il vostro sostegno per garantire il rilascio sicuro di mio marito».

La storia in pillole

Il conflitto azero-armeno nel Nagorno Karabakh ha cause lontane. Il territorio, prima appartenuto all’impero zarista, fu assegnato da Stalin all’Azerbaigian. Dopo il crollo dell’Urss gli armeni della regione si dichiararono indipendenti, tuttavia il Nagorno viene riconosciuto proprietà azera a livello diplomatico. Un primo conflitto per il controllo della zona si conclude nel 1994, per poi riaccendersi nel 2020. In queste ore l’epilogo, la Repubblica indipendente del Nagorno Karabakh non esisterà più e le terre saranno di Baku.