Esteri
Nadal vince l’Australian Open: con 21 Slam nessuno come lui
Di Andrea Maccagno
Si scrive Nadal, si legge Storia. Nadal vince gli Australian Open con una delle partite più epiche che il destino potesse sceneggiare. 2/6 6/7 6/4 6/4 7/5: una rimonta leggendaria, dopo 5 ore e 24 minuti di gioco, consegna a Nadal la coppa dell’Australian Open. La seconda per lui, dopo quella nel 2009. E, soprattutto, la vittoria del 21° Slam.
Quando tutto sembrava perduto, dopo un secondo set perso al tie break e tre palle break per Medvedev al terzo, l’immortale maiorchino ha trovato la forza necessaria per rimanere a galla: 6/4 il punteggio finale del terzo set, lo stesso del quarto.
Una partita che stava prendendo la strada di Mosca è quindi tornata in parità grazie a una tenuta mentale e fisica invidiabile da parte dello spagnolo. Nadal l’ha riacciuffata con la grinta e con una sapienza tattica che solo lui possiede. Si pensava che a farne le spese in un match prolungato potesse essere lui e invece è Medvedev a soffrire fisicamente, tanto da richiedere più volte l’ausilio del massaggiatore.
Arrivati al quinto la partita era clamorosamente contendibile. Anzi, Nadal sembrava averne di più. Incredibile per uno che va verso i 36 anni, appena uscito da un intervento e reduce dal covid che ne ha accorciato la preparazione atletica. Testa e cuore. Nadal li ha.
Porta a casa un break, poi va a servire per il titolo sul 5/4. È 30-0, sembra fatta. Invece subisce la rimonta. La partita sembra prendere l’ennesimo cambio di direzione. E invece, sul 5/5, altro colpo di scena: break di Nadal. A questo punto due possibilità: tie brek o vittoria. Rafa va al servizio e, un quindici dopo l’altro, conquista tre palle match. Da fondo campo, si prepara per battere. Entra la prima e poi diagonale di dritto. Medvedev riesce solo a rimandarla di là e spalanca il campo alla sua sinistra. Il fiato si ferma, ci siamo. A campo aperto, è Nadal a scrivere la storia. Punto. Il trofeo è suo. La gloria anche.
Non ci crede Rafa. E non ci crediamo noi. Abbiamo assistito a uno dei match più al cardiopalmo di sempre. Abbiamo goduto di una di quelle partite che si racconteranno per generazioni. Abbiamo visto la leggenda diventare realtà. Forza, tenacia, intelligenza, estro, classe, meraviglia. In una parola, Nadal.
Potremmo chiuderla qui, ma come non guardare anche a quegli altri due? Al mitico Roger e all’antipatico ai più Nole. Tre campioni che hanno scritto le pagine più belle del tennis. Rivalità che fanno appassionare milioni di tifosi. Prima dell’Australian Open erano tutti a 20 Slam in bacheca. È da questa classifica che si determinerà quale sarà il migliore dei tre? No, ognuno ha il suo, secondo proprie motivazioni. Ma intanto Rafa vince il suo 21° titolo, e stacca entrambi. Chi è quindi il GOAT? Se lo chiedete a me, sicuramente Rafael Nadal.