Esteri
MAGA: la destra americana tra tradizione e innovazione
Di Ambrogio Mantegazza
La coalizione MAGA (Make America Great Again) che sostiene Donald Trump rappresenta un’alleanza interessante e inaspettata, capace di riunire due anime della destra americana: da un lato i nazionalisti conservatori, dall’altro i giganti della tecnologia. Due visioni diverse, certo, ma entrambe decise a riportare gli Stati Uniti al centro del palcoscenico globale, anche se con strategie e priorità spesso in contrasto.
I nazionalisti, guidati da figure come Steve Bannon, sono i custodi dell’identità americana. Per loro, l’obiettivo è chiaro: proteggere i “veri americani”, rafforzare le famiglie tradizionali e limitare l’immigrazione per preservare quella che considerano l’essenza della nazione. La loro visione è radicata in un desiderio di stabilità e ritorno a un passato percepito come più forte e coeso.
Dall’altra parte, il “tech right”, rappresentato da imprenditori come Elon Musk, che portano un approccio completamente diverso. Per loro, il futuro degli Stati Uniti si gioca sull’innovazione, sulla crescita economica e su una visione globale. Vogliono meno regolamentazioni e più apertura all’immigrazione qualificata, indispensabile per mantenere il primato americano nei settori tecnologici strategici.
Le tensioni tra queste due fazioni sono inevitabili. I nazionalisti vogliono un’America che guardi al suo interno, mentre i leader della tecnologia puntano su un’economia globale e connessa. Recentemente, le polemiche sui visti per i lavoratori qualificati e la nomina di un consulente tecnologico vicino a Silicon Valley hanno reso evidenti le frizioni. Eppure, questa alleanza offre possibilità uniche: un compromesso potrebbe far convergere le energie di entrambe le parti, ad esempio attraverso un maggiore sviluppo dei talenti interni negli ambiti STEM o politiche economiche che bilancino crescita tecnologica e protezione sociale. La sfida, però, resta quella di trovare una sintesi. Trump, da sempre abile nel mediare tra interessi contrastanti, si trova di nuovo nel ruolo di arbitro. Se riuscirà a mantenere un equilibrio tra le richieste dei nazionalisti e quelle dei giganti della tecnologia, questa coalizione potrebbe cambiare profondamente il volto della politica americana. Tuttavia, la storia insegna che quando c’è da scegliere, Trump tende a schierarsi con chi detiene più risorse e potere. E in questo caso, non è difficile immaginare da che parte penderà la bilancia.
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