No, non è una citazione infelice. Il ballottaggio per l’Eliseo tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen è davvero à la guerre comme à la guerre: bisogna contentarsi delle risorse (politiche ed umane) che sono offerte dalle circostanze.
I primi ad essersene accorti sono proprio i cittadini Francesi, che guardano al rilancio delle promesse da campagna elettorale last minute dei due candidati rimasti in corsa con grande distacco. Ecco perché hanno disertato in massa non solo le urne al primo turno (astensione oltre il 26%), ma anche il primo confronto televisivo tra i due, con il più basso ascolto di sempre: 15,6 milioni di telespettatori.
Ne scrive Le Figaro, che sottolinea: “I telespettatori erano la metà rispetto al 1981. Come per l’astensione questa diserzione è dovuta all’indifferenza di una parte crescente dell’elettorato, che non crede più alle promesse dei discorsi politici, ma rispecchia anche il rifiuto dei francesi per due personalità che suscitano, l’una e l’altra, pochissimo entusiasmo”.
Hai voglia a dare un’aria da macho latino a Macron a suon di foto in felpa o in camicia a petto (villoso) in bella mostra. Il fascino è un’altra cosa. Più naturale. E anche la promessa di 150-200 euro in più in tasca ai francesi della Le Pen suona alle orecchie degli elettori più come una scommessa da bar che qualcosa di serio.
Cosa dicono i sondaggi
Macron resta avanti di 6 punti. Questo il risultato del sondaggio Odoxa-Mascaret per L’Observateur: 53% a 47%. Un distacco definito “anomalo”, perché più contenuto rispetto a quelli tradizionali tra un socialdemocratico ed un esponente di estrema destra. Una forbice stretta, risultato secondo Odoxa del fatto che “Macron non supera il 50% dei voti presso nessun altro elettorato, mentre Marine Le Pen potrà contare su più dell’80% dei voti degli elettori di Zemmour”.
A pesare sul consenso a Macron è anche l’astensione potenzialmente elevata tra gli elettori di Jean-Luc Mélenchon al primo turno, che non ha esplicitamente spinto la sua base elettorale a votare per Macron. Secondo lo stesso sondaggio un terzo dei sostenitori di Mélenchon si asterrà domenica 24 aprile e meno della metà (43%) sceglierebbe Macron. Non solo. Ben il 24% vorrebbe votare la Le Pen.
L’ultima settimana non ha dunque cambiato l’idea dei francesi rispetto all’immagine dei candidati: Macron è percepito (58% in crescita di due punti) come il “Presidente dei ricchi”, mentre il 55% ritiene la Le Pen “demagogica”.
Il voto di dopodomani, nettamente influenzato dall’attualità in Ucraina, sarà quindi non un voto di scelta, ma di necessità. Turandosi il naso, à la guerre comme à la guerre.
Altro che grandeur!