Esteri

Italia capofila europeo per la stabilizzazione del Medio Oriente

17
Ottobre 2023
Di Paolo Bozzacchi

Un lavoro incessante. Che sta pagando. La direttrice italiana verso il Medio Oriente e il Mediterraneo allargato portata avanti dal trio Mattarella-Meloni-Tajani potrebbe rivelarsi strategica per l’urgentissima politica di pace dell’Unione europea e dell’Occidente.

Gli incontri di ieri e oggi tra il Presidente Mattarella e prima Sua Maestà il Re del Bahrain, Hamad Bin Isa Al Khalifa e poi il Presidente dell’Iraq, S.E. Abdul Latif Rashid così come ieri tra la Premier Meloni e il Re di Giordania, Sua Maestà Abdallah II Ibn Al Hussein, sono solo l’ultima scena di un film iniziato a girare ad inizio mandato del governo Meloni. La cui produzione ha ovviamente cambiato marcia dallo scorso 7 ottobre, con l’attacco di Hamas a Israele.

L’Italia questa volta dal punto di vista delle relazioni internazionali nelle aree mediorientale e mediterranea si è fatta trovare più pronta rispetto all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, paradossalmente favorita anche dall’incessante emergenza migranti. Non solo. Va considerato come lungimirante da parte del governo Meloni il rilancio della partnership strategica con l’Arabia Saudita, attore principale dei destini mediorientali. L’Accordo di Abramo tra Arabia Saudita e Israele fino a 10 giorni fa era davvero a un passo dalla firma. E la sua ratifica avrebbe pesato molto per la stabilizzazione dell’area mediorientale. Non a caso la maggioranza degli analisti internazionali considera il blitz di Hamas dello scorso 7 ottobre una diretta conseguenza della firma a un passo degli Accordi di Abramo.

L’Italia in queste ore è protagonista dello sforzo politico europeo per spegnere sul nascere una potenziale escalation tra Israele e Palestina dalle conseguenze imprevedibili e potenzialmente disastrose. In parallelo all’Italia si sta muovendo la Germania: lo dimostra l’incontro a Berlino tra il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e lo stesso Re di Giordania. Prima di partire per Israele Scholz ha messo “in guardia espressamente il partito sciita libanese Hezbollah e l’Iran dall’intervenire nel conflitto. Si deve impedire un incendio in Medio Oriente: questo l’obiettivo di Germania e Giordania”.

E l’Unione europea cosa sta facendo? La Commissione europea ha annunciato che triplicherà la sua attuale assistenza umanitaria per Gaza e che lavorerà in stretta collaborazione con le Agenzie ONU per garantire aiuti ai civili. Nelle stesse ore ha precisato: “La Commissione sostiene il diritto di Israele a difendersi dai terroristi di Hamas, nel pieno rispetto del diritto internazionale umanitario”.

Il dialogo costante e gli incontri delle Istituzioni italiane (Mattarella-Meloni-Tajani) nelle ultime settimane con Arabia Saudita, Israele, Egitto, Libano, Qatar, Bahrain, Emirati Arabi, Iraq, Giordania, Algeria, Marocco e Tunisia fanno del nostro Paese non solo il capofila europeo per la stabilizzazione del Medio Oriente. Ma un interlocutore strategico per tutti i Paesi dell’area che hanno a cuore la pace.

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