Esteri
I socialisti adottano il manifesto ed eleggono lo Spitzenkandidat per le elezioni europee al Congresso del PSE di Roma
Di Sara Bellucci
Sociale, democratica e sostenibile. Queste sono le parole chiave del Congresso del Partito Socialista Europeo (PSE) tenutosi a Roma il 1 e 2 marzo 2024. I leader, i ministri e gli eurodeputati dai vari partiti della famiglia socialista si sono riuniti per adottare il manifesto del PSE e eleggere il candidato comune per il ruolo di Presidente della Commissione. Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, la prima ministra danese Mette Frederiksen, il Commissario Paolo Gentiloni, l’ex presidente di Green Deal Frans Timmermans e la presidente del gruppo S&D Iratxe García Pérez sono stati tra i relatori che sono saliti sul palco per presentare le priorità socialiste per la prossima legislatura.
«Una grande energia a Roma con questo congresso dei socialisti europei. È bello vedere finalmente partiti della nostra famiglia politica tutti riuniti e soprattutto tutti concordi nell’avere dei punti chiari, delle idee dell’Europa e del futuro comuni» ha dichiarato l’europarlamentare Beatrice Covassi al The Watcher Post. Una visione del futuro che si contrappone a quella cupa offerta dall’estrema destra.
«Noi rappresentiamo la speranza per il futuro. La narrativa delle destre si basa sulle paure, sulle frustrazioni, anche comprensibili visti i momenti difficili che stiamo vivendo oggi. Però noi a queste paure, a queste frustrazioni contrapponiamo un orizzonte di speranza, per i giovani, per tutti quelli che si sentono lasciati indietro. Anche ovviamente per le donne, che spesso non sono considerate delle cittadine a pieno titolo. E diamo delle proposte concrete per realizzare un’Europa che sia veramente il proseguimento del sogno dei nostri padri fondatori e madri fondatrici», aggiunge Covassi.
La speranza, questa è la ricetta socialista, basata sui risultati concreti che la socialdemocrazia ha raggiunto negli ultimi anni. «Un tempo le persone erano convinte che la socialdemocrazia non avesse futuro in Europa» afferma Sánchez, spiegando come la solidarietà sia stata fondamentale per rispondere alle crisi del nostro tempo: la pandemia e le guerre. «Ancora una volta la socialdemocrazia si è dimostrata vincente» aggiunge.
Il portoghese António Costa ha parlato di emancipare le persone investendo nelle competenze e di costruire una vera politica industriale europea, mentre il commissario Gentiloni ha proposto di istituire un meccanismo di finanziamento comune dei beni comuni europei e il cancelliere Scholz ha chiesto di porre fine alla concorrenza fiscale sleale all’interno dell’Ue. Queste sono solo alcune delle soluzioni concrete proposte dai leader sul palco.
Il manifesto, adottato durante il Congresso, riflette questo approccio, proponendo 20 obiettivi per il candidato presidente e i partiti socialisti europei. Eletto all’unanimità, sarà il lussemburghese Nicolas Schmit, Commissario per l’Occupazione e i Diritti Sociali, a candidarsi per il Partito dei Socialisti Europei.
Nel suo discorso, lo Spitzenkandidat ha presentato molti dei temi fondamentali della campagna socialista alle elezioni. In particolare, ha trattato dei temi della guerra in Ucraina e a Gaza, ribadendo che l’Europa è un progetto di pace, chiedendo un maggior sostegno all’Ucraina e di impegnarsi per la pace in Medio Oriente.
Schmit ha poi sottolineato la necessità che l’Europa protegga i suoi cittadini, aiutando i lavoratori, compresi gli agricoltori, nei periodi di cambiamento e nel corso della transizione verde e digitale. Il candidato comune si è impegnato a creare un dialogo forte con tutte le parti interessate. «Non lasceremo soli questi lavoratori», ha detto, ricordando che il cambiamento climatico colpisce più duramente i gruppi più vulnerabili. Ha inoltre sottolineato l’importanza di offrire posti di lavoro di qualità e di attuare un Green Deal con un cuore sociale. «La neutralità climatica deve essere una forza per il progresso sociale ed economico», ha dichiarato lo Spitzenkandidat.
Per farlo, l’Europa non può intraprendere la strada dell’austerità. In questo momento di grandi cambiamenti che l’Unione sta affrontando, è necessario, secondo il candidato socialista, riformare la governance economica in modo da assicurare gli investimenti necessari nella tecnologia, nelle persone, nella protezione sociale e nella difesa. Per trasformare le minacce in opportunità, Schmit sostiene sia necessario aumentare la capacità di investimento dell’Ue – «senza una capacità di investimento europea la competitività dell’Unione è a rischio», ha affermato – e istituire un fondo di investimento permanente.
Infine, ha inviato un messaggio agli altri partiti della coalizione di governo, il Partito Popolare Europeo (PPE) e l’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa (ALDE). Schmit li ha esortati a rimanere fedeli a se stessi e alla loro storia e a rifiutare la collaborazione con i conservatori – una posizione chiara che è emersa anche dalle parole di molti altri leader, tra cui Elly Schlein e Frans Timmermans. «Il centrodestra crede di avere un futuro alleandosi con l’estrema destra. Noi non formeremo mai una coalizione con loro», ha dichiarato il padre del Green Deal. Ora che il Congresso è finito, il candidato è stato eletto e il manifesto è approvato, può avere inizio la campagna elettorale. Le priorità sono chiare, come lo è l’idea di Europa socialista che il PSE sostiene. Riusciranno queste proposte a convincere la gente a votare per il gruppo?