Esteri

I falchi son tornati

20
Gennaio 2023
Di Gianni Pittella

Non è un caso che in questi giorni alcuni dei principali protagonisti del partito della austerità cieca e sorda abbiano fatto sentire la loro voce con innegabile sincronia.
La presidente della BCE signora Lagarde dall’elegante ritrovo di Davos ha ribadito senza ombra di dubbio che la inflazione va combattuta alzando i tassi di interesse.
E il truce Dombrovskis le ha fatto eco rivolgendosi in particolare all’Italia: basta col debito allegro.
E figuriamoci se non siamo d’accordo: occorre essere severi e rigorosi evitando spese inutili assistenziali e improduttive.
Ma il punto è un altro: si torna all’austerità che blocca ogni segnale di ripresa avviato con il piano Next Generation Eu, che spunta le unghie ad ogni riforma profonda del patto di stabilità, che addita gli europei del sud come peccatori e spendaccioni?
Se è così, o c’è una narrazione è una politica alternativa ma seria e altrettanto credibile, oppure c’è il baratro.