Esteri
Grecia, elezioni: la valanga Mitsotakis necessita di un’altra tornata
Di Giampiero Cinelli
In Grecia si riconferma il presidente conservatore Kyriakos Mitsotakis, che con il suo partito Nea Demokratia si aggiudica più del 40% dei voti nelle elezioni svolte ieri. Dietro di lui la compagine di Alexis Tsipras, Syriza, con il 20% (71 seggi), terzi i socialisti del Pasok. Ma il risultato non permetterà di avere subito una maggioranza e Mitsotakis sembra già piuttosto sicuro di non voler accettare un mandato esplorativo per formare un esecutivo di coalizione. Dunque si andrà a nuove elezioni, probabilmente il 25 giugno, con in vigore la nuova legge elettorale maggioritaria, fortemente voluta dal premier uscente. Nuova Democrazia ha ottenuto circa 145 seggi in Parlamento, cinque in meno della maggioranza assoluta. Si tratta del miglior risultato di un governo uscente nella Grecia post regime. In base alle stime, il partito di Yanis Varoufakis dovrebbe invece rimanere fuori dal parlamento.
Queste elezioni elleniche significano essenzialmente due cose. Il periodo della crisi, animato dai leader di sinistra, sembra definitivamente alle spalle, siccome Tsipras (che negoziò il memorandum con la Troika) si attesta molto dietro rispetto al vincitore, il quale ha ottenuto la seconda vittoria consecutiva, ed emblematico è anche il fallimento di Varoufakis, l’ex ministro dell’economia che nei giorni cruciali del 2015 in cui la Grecia decideva come evitare il default aveva le posizioni più progressiste e si dimise dopo che i cittadini votarono “no” riguardo al recepimento dell’accordo con i creditori internazionali.
Insomma pare che la Grecia sia oggi riuscita a voltare pagina e abbia ricominciato a crescere. Il Pil è positivo, il rating migliora, lo spread non preoccupa più, ma allo stesso tempo il prodotto interno lordo è il 25% in meno rispetto a 10 anni fa, la disoccupazione è stabilmente intorno al 12% e il debito pubblico è il 200% del Pil. Il debito di Atene, inoltre, è ancora oggi in parte soggetto al Mes.
«La speranza ha vinto sul pessimismo e l’unità ha vinto sulla divisione. Sono orgoglioso, ma anche commosso, perché sento molto forte la responsabilità di avere sulle spalle una percentuale così impressionante. Mi impegno a lavorare ancora più duramente per onorare la vostra fiducia», ha scritto il premier uscente.