Esteri
Gas: Mosca raddoppia incasso da vendite all’UE. Domanda europea in aumento
Di Paolo Bozzacchi
Sanzioni solletico. Per ora. Casse russe sempre più pingui e strategia di Putin divisiva dell’UE che sta funzionando. Ma anche Paesi europei ancora molto golosi di gas russo. Se Mosca dall’inizio della guerra ha infatti quasi raddoppiato i suoi ricavi da vendita di idrocarburi ai Paesi europei, gli stessi Paesi europei hanno aumentato la quantità di gas importata dalla Russia.
Lo rende noto il Centro finlandese per la ricerca sull’energia e l’aria pulita (CREA), che ha sottolineato come a fronte di una diminuzione generale del volume delle vendite dall’inizio della guerra, l’aumento dei loro prezzi ha portato alle casse di Mosca circa 63 miliardi di euro. Circa il doppio di quanto incassato nello stesso periodo del 2021.
Alcuni doverosi distinguo. Sul boom dei ricavi russi pesa molto di più il boom dei prezzi praticati che la golosità europea. Mentre sulla stessa ingordigia europea va dato atto del freno a mano tirato sugli acquisti dalla Russia di carbone (-40%) e petrolio (-20%).
Insomma, siamo solo all’inizio delle schermaglie energetiche tra Russia ed UE. Più il conflitto si allungherà e peggiori saranno le conseguenze sia per i cittadini comunitari che per quelli russi.
Secondo le conclusioni degli esperti del CREA, la Russia continua a beneficiare della dipendenza energetica in cui ha messo l’Europa. Il rapporto finlandese è chiaro sugli effetti che avranno anche le nuove sanzioni UE: contribuiranno solamente a far salire ancora di più i prezzi, vanificando gli sforzi di Bruxelles per impedire a Putin di utilizzare prodotti energetici per pressioni politiche sull’UE e finanziare la guerra.
Secondo l’analista principale di CREA Lauri Millivirta, “la continua esportazione di prodotti energetici è un grosso buco nelle sanzioni imposte alla Russia e tutti coloro che acquistano carburante da essa diventano complici delle mostruose violazioni del diritto internazionale commesse dall’esercito russo”. L’unico modo per fermare la guerra sarebbe un rapido e completo rifiuto dei prodotti energetici russi, ritiene l’esperto.
Un altro dato interessante: Gazprom ha fatto sapere di aver aumentato di 15 volte i suoi utili (dai 135 miliardi di rubli del 2020 ai 2090 miliardi del 2021, pari a 27,7 miliardi di euro). Non solo. Il colosso energetico russo ha anche sottolineato che prevede di abbassare quest’anno il livello della produzione di un misero 4% “a causa delle sanzioni occidentali”.
Solletico, appunto. L’UE deve cambiare marcia.