Esteri

Faites vos jeux

13
Giugno 2024
Di Ambrogio Mantegazza

Guerrafondaio e grande leader europeo, amante del gioco d’azzardo e scaltro architetto del potere. In questi giorni si sta dicendo tutto e il contrario di tutto su Emmanuel Macron.

Come sappiamo, il presidente francese a seguito del risultato schiacciante alle europee ha sciolto l’Assemblea nazionale, convocando nuove elezioni legislative per il prossimo 30 giugno e 7 luglio. Per alcuni una mossa azzardata che consegnerà il Paese alla destra di Le Pen e Bardella, per altri una mossa scaltra che metterà alla prova il sistema politico francese.

Alla prova perché al momento possiamo tracciare due scenari. Il primo, Rassemblement National (RN) non riesce ad ottenere la vittoria a valanga che tutti ci aspettiamo perché il sistema elettorale francese si basa sul doppio turno. Ovvero sia, in ogni circoscrizione, solo i deputati che ottengono più del 50% vengono eletti al primo turno, per gli altri si andrà al ballottaggio e verosimilmente potrà essere tutti contro Le Pen. Il secondo scenario, il partito di Jordan Bardella ottiene la maggioranza per formare il governo e dovrà dunque iniziare un rapporto di cohabitation con Emmanuel Macron con la conseguente ammorbidimento delle posizioni soprattutto in politica estera (non a caso Marine Le Pen già da qualche mese si è allontanata dalle posizioni filorusse).

Nel frattempo come si sta muovendo il panorama politico? Forse lo shock provocato da Macron ha spiazzati tutti perché al momento a destra e a sinistra regna il caos.

A destra, i Repubblicani gollisti, tra smentite e conferme di un’alleanza con RN, hanno espulso il proprio presidente, Éric Ciotti, che a sua volta non accetta l’espulsione e blinda la sede parigina del partito per impedire qualunque riunione. Nel frattempo, Marion Maréchal, nipote di Le Pen e leader di Reconquête insieme a Éric Zemmour, apre a un’intesa con la zia, ma Zemmour la espelle dal partito. Come sappiamo, la politica francese fin dal 1789 è più netta della nostra.

A sinistra, il ritrovato successo alle urne del Partito socialista fa sperare la “gauche”. Ma anche qui, sembra complesso trovare un’intesa soprattutto su chi guiderà il Fronte Popolare, è scontro tra il moderato Raphaël Glucksmann e Jean-Luc Mélenchon, rappresentante di una sinistra più estrema. Ricordiamo che tutto questo avviene a soli 15 giorni dal voto.

Da parte delle forze più moderate, la tentazione di costruire un Fronte Repubblicano sotto l’egida del presidente c’è. Non a caso ieri Macron in conferenza stampa ha lanciato il suo appello per stare “Ensemble” per il bene della Repubblica. Ma in un momento in cui gli estremi sembrano premiati, questo appare il gesto meno convincente, ma forse il più coraggioso.

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