Esteri
Ecofin, avanti con le sanzioni contro la Russia e focus su applicazione
Di Diana Adly
“Le sanzioni stanno incidendo pesantemente sulla Russia e stanno contribuendo a una grave e prolungata recessione economica nel Paese, nonostante i prezzi energetici da record dello scorso anno”. Queste le parole del Vicepresidente esecutivo della Commissione europea Dombrovskis al suo arrivo all’Ecofin (Consiglio Economia e Finanza), tenutosi oggi a Bruxelles. Durante la riunione, i ministri dei 27 Stati membri hanno discusso delle conseguenze economiche e finanziarie dell’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina, concentrandosi in particolare sull’effetto delle sanzioni dell’Unione europea sulla Russia.
Secondo il Vicepresidente Dombrovskis, “le sanzioni stanno funzionando”. L’Ue prevede che il Pil reale russo si contrarrà ancora nel 2023 ed è probabile che i venti contrari all’economia persistano anche negli anni a venire. Anche il ministro dell’economia francese, Bruno Le Maire, è della stessa opinione: “le sanzioni contro la Russia introdotte dall’Europa sono efficaci. La Russia ha perso circa il 50% delle sue entrate sul petrolio e l’economia russa soffre ormai di gravi disfunzioni: la sua catena di valore industriale (dalle automobili all’aeronautica) è totalmente disorganizzata”.
Tuttavia, dal Consiglio di oggi è anche emersa la necessità di ulteriori sforzi per attuare le sanzioni già decise ed evitarne l’elusione, in quanto l’efficacia dipende anche dalla loro applicazione. L’Unione europea sta monitorando attentamente questo aspetto ed è pronta ad agire contro coloro che aggirano deliberatamente le sanzioni. L’anti-elusione risulta infatti essenziale per garantire il successo degli sforzi messi in atto, e per farlo è cruciale migliorare la rendicontazione e il coordinamento nell’attuazione.
Inoltre, come sottolineato dal Commissario all’Economia Gentiloni, “per raggiungere migliori risultati, le sanzioni verranno inasprite nel prossimo mese”. Infatti, è in corso la preparazione di un decimo pacchetto di sanzioni, annunciato il 3 febbraio durante il vertice Ue-Ucraina dalla Presidente dell’Esecutivo von der Leyen. Sarà discusso proprio questa settimana dagli Ambasciatori dell’Ue e auspicabilmente entrerà in vigore il 24 febbraio, giorno dell’anniversario dell’aggressione russa. L’obiettivo delle nuove misure è quello di rafforzare quelle attualmente in atto, ampliandone l’applicazione a un numero maggiore di banche e individui e aggiungendo ulteriori divieti commerciali (in particolare su derivati del petrolio). Secondo quanto proposto, tra le persone e le entità colpite ci saranno anche quelle responsabili della propaganda e della distribuzione delle informazioni, in modo da limitare la diffusione di notizie false in merito allo stato e alle motivazioni del conflitto.
In tale contesto, è significativa anche la decisione odierna dell’Ecofin di inserire la Russia nella lista dell’Ue dei paradisi fiscali. “La Russia è stata inserita nell’elenco dopo che il gruppo del Codice di condotta ha esaminato la nuova legislazione russa adottata nel 2022 rispetto ai criteri di buona governance fiscale del Codice e ha riscontrato che il Paese non ha rispettato l’impegno di affrontare gli aspetti dannosi di un regime speciale per le holding internazionali. Inoltre, il dialogo con la Russia su questioni relative alla fiscalità si è interrotto a seguito dell’aggressione russa all’Ucraina” ha spiegato il Consiglio in una nota.
Nell’ambito delle azioni comuni volte a contrastare il Cremlino e supportare Kiev, i ministri hanno inoltre considerato la possibilità di utilizzare i beni russi congelati per contribuire alla ricostruzione dell’Ucraina. La Presidenza svedese ha annunciato che porterà avanti questo lavoro in seno al Consiglio in via prioritaria.
L’Ecofin di oggi ha rappresentato quindi un’ulteriore occasione per ribadire ancora una volta la forte posizione dell’Unione europea nei confronti della Russia, e il continuo supporto all’Ucraina, che rimane la priorità assoluta.