Esteri
Draghi chiama Putin: fornitura ininterrotta di gas per l’Italia
Di Barbara Caracciolo
Ore 17.40, arrivano le prime “veline”, dalla Tass e dall’Agi: il Cremlino e Palazzo Chigi confermano, Draghi e Putin si sono sentiti al telefono. È stato Draghi a prendere l’iniziativa e ad alzare la cornetta per primo, un dettaglio che non è passato inosservato al Cremlino. Era dal 30 marzo scorso che i sue leader non avevano un contatto, da quel momento in poi Putin non aveva parlato con nessun altro presidente occidentale e il muro del silenzio si era fatto invalicabile soprattutto dopo le notizie del massacro di Bucha.
Ma Draghi ha rotto il tabù e, stando a quanto riportano le fonti, ne sarebbe valsa la pena. Perché i toni sono stati cordiali e si sarebbe strappato un tendenziale intendimento alla trattativa. La strada è ancora lunga, s’intende, ma i presupposti lasciano aperto un barlume di speranza. Durante la telefonata Vladimir Putin sottolinea l’impegno del Cremlino per stabilire una vita pacifica nelle città del Donbass e parla delle misure messe in campo per garantire la sicurezza della navigazione nel Mar d’Azov e nel Mar Nero. Putin tiene a rassicurare sull’apertura quotidiana dei corridoi umanitari e ad offrire garanzie sull’uscita di navi civili, ostacolata – secondo la versione russa – dagli ucraini.
Spiega Palazzo Chigi: “Il colloquio si è incentrato sugli sviluppi della situazione in Ucraina e sugli sforzi per trovare una soluzione condivisa alla crisi alimentare in atto e alle sue gravi ripercussioni sui Paesi più poveri del mondo”. Quindi un’apertura al dialogo, con la Russia che si dichiara pronta ad aiutare a superare la crisi alimentare. Mosca è disponibile ad esportare grano e fertilizzanti, a patto della revoca delle sanzioni. Poi le rassicurazioni del leader russo in tema energetico: Mosca ha intenzione di garantire una fornitura ininterrotta di gas all’Italia.