Esteri
Consiglio Affari Esteri, Tajani: Italia partecipa a missione di sostegno umanitario a Rafah
Di Ilaria Donatio
Relazioni Europa-Usa, Medio Oriente, minacce ibride, confitto in Ucraina e un aggiornamento su Moldova e Georgia. Erano i temi in agenda del Consiglio Affari Esteri di oggi a cui ha partecipato, a Bruxelles, il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani.
MO, Tajani: “Missione Ue a Rafah è di grande importanza”
Il Consiglio Affari Esteri dell’Unione europea, ha annunciato oggi la riattivazione – approvata dal Comitato Politico e di Sicurezza – della missione Eubam-Rafah, conosciuta come European Union Border Assistance Mission, presso il valico di Rafah. La missione è stata avviata su richiesta di Israele e dell’Autorità Palestinese, con il pieno sostegno dell’Egitto. La decisione di procedere al ridispiegamento della missione civile Eubam Rafah rappresenta una misura concreta per sostenere il recente accordo di cessate il fuoco nella striscia di Gaza.
L’obiettivo primario è di coordinare e facilitare il transito giornaliero fino a 300 feriti e malati, garantendo assistenza e protezione a persone vulnerabili in un contesto di emergenza umanitaria. La riattivazione di Eubam-Rafah è stata fortemente sostenuta dal ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e dal Ministro della Difesa Guido Crosetto, che, grazie al lavoro congiunto dei rispettivi Dicasteri, hanno disposto l’invio di un contingente di personale dei Carabinieri entro la fine di gennaio.
“Abbiamo deciso di fare questa missione Eubam a Rafah, che secondo me è di grande importanza, anche simbolica”, sono le parole del ministro Tajani, in un punto stampa, al termine del Consiglio Affari Esteri, a Bruxelles: una presenza europea nel momento in cui “c’è il cessate il fuoco per verificare il passaggio in quel valico e ci saranno i carabinieri italiani e a breve inizierà la missione”. Dunque, Tajani si è augurato che “possa, come probabile, esserci anche una presenza della polizia dell’Autorità nazionale palestinese che guarda caso è anche formata dai nostri carabinieri. Questo è già un passo avanti verso la seconda fase del cessate il fuoco, ma anche la dimostrazione che l’Europa può dare un contributo alla costruzione di una nuova stagione in Palestina”.
L’Italia può avere ruolo di ponte con Washington
L’impostazione del Consiglio – presieduto dall’alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Kaja Kallas – rispetto al confronto tra i ministri dei 27 sull’amministrazione Trump è di “una realtà che deve essere unita per parlare con gli Stati Uniti”, dice il vicepremier: “Credo che l’Italia da questo punto di vista possa svolgere un ruolo positivo di primo ponte tra Bruxelles Roma e Washington, perché è anche un po’ nel nostro Dna”. E aggiunge: “Se ci saranno problemi, se ne parlerà”, e in caso di dazi, la “questione potrebbe essere un problema generale che noi affronteremo, cercando di spiegare bene le nostre ragioni. L’Europa deve essere unita e credo che l’Italia possa essere un Paese in grado di dialogare meglio con Washington, per far sì che tutta l’Europa dialoghi meglio con Washington”.
Tajani insiste: spesa per difesa fuori dal Patto Stabilità
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha riferito oggi a Bruxelles di aver parlato ieri al telefono con il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, della questioni della difesa, e in particolare del “pilastro” europeo nella Nato e dell’aumento del bilancio per la spesa militare chiesta dalla nuova Amministrazione Trump agli alleati. Proprio sulla questione della politica di difesa europea, tra l’altro lunedì prossimo a Bruxelles si svolgerà una riunione straordinaria dei capi di Stato e di governo dell’Ue. “Io ho ribadito – ha detto Tajani alla stampa a margine del Consiglio Esteri – che per noi è importante che ci sia un altro pilastro della Nato” che ci siano, “un pilastro americano e un pilastro europeo; noi – ha aggiunto – siamo favorevoli alla quota del 2%” del Pil nella spesa militare; ma, ha precisato, “di più, mi pare difficile”.
Ucraina, Moldova, Georgia
Il dibattito sul conflitto in Ucraina, che ha visto la partecipazione da remoto anche del Ministro degli Esteri Sybiha, ha approfondito il prosieguo del sostegno politico e militare all’Ucraina, la preparazione del XVI pacchetto di sanzioni contro la Russia e il tema dell’utilizzo dei beni russi immobilizzati.
I Ministri hanno discusso, infine, della situazione in Moldova, a seguito del mancato rinnovo dell’accordo energetico tra Russia e Ucraina, e dei rapporti con la Georgia, alla luce delle violenze contro i manifestanti pacifici dei mesi scorsi, inclusa l’adozione di misure di risposta europee.
A margine della riunione, Tajani ha avuto un incontro con il Ministro degli esteri rumeno, Emil Hurezeanu, e con il neo Ministro degli esteri irlandese, Simon Harris.
