Esteri

Commercio extra Ue, bene l’export ma saldo in rosso per l’energia dalla Russia

01
Maggio 2022
Di Giampiero Cinelli

L’Istat ha reso noti i dati sul commercio Extra Ue relativi a marzo 2022. L’analisi vede un incremento congiunturale in entrambi i flussi, con un lieve aumento delle importazioni (+2,3%) rispetto alle esportazioni (+2,0%). L’incremento dell’export è dovuto soprattutto alla vendita di beni di consumo non durevoli, beni strumentali e beni intermedi. Dal lato dell’import, pesa la crescita di acquisti di beni di consumo non durevoli, intermedi e di energia.

Nel primo trimestre 2022, rispetto al trimestre precedente, l’export cresce del 7,5% e l’import segna una salita congiunturale del 15%. Mentre su base annua (marzo 2021-marzo 2022) l’export registra un +22% e l’import +60%.
Se guardiamo soltanto a marzo 2022, la bilancia commerciale verso i paesi extra Ue è dunque in disavanzo, seppur per la cifra non preoccupante di 515 milioni (-1.214 milioni il dato destagionalizzato). Nello stesso mese del 2021 era in attivo di 4.806 milioni. A pesare sul risultato dei dati sul commercio di marzo è il deficit energetico, pari a 8.256 milioni (+25,4% nel trimestre). Determinanti sul risultato gli acquisti di energia dalla Russia e dai paesi OPEC, che contribuiscono per 36 punti percentuali. Cresciuto del 152,8% l’import da Mosca su tutti i tipi di merci mentre dimezzano gli acquisti russi di merci italiane (-50,9%). Aumenta l’import anche dalla Cina (+58,1%) e dall’India. Migliorano molto le vendite verso Stati Uniti e Giappone. Per quanto riguarda gli interscambi di prodotti non energetici, la performance italiana è ampiamente positiva.

Sempre nel mese scorso, si notano i Paesi verso cui l’Italia ha un saldo attivo: Gli Usa, il Regno Unito (1.966 milioni), la Svizzera, (1.497 milioni) la Turchia (15 milioni). In passivo invece nei confronti dell’India (-297 milioni) e della Cina (-3.636 milioni).

Il ministro delle finanze russo Anton Siluanov confidava già in questo quadro dei dati sul commercio, affermando il 10 aprile: «I flussi di esportazione sono rimasti praticamente gli stessi, ma le importazioni sono diminuite drasticamente a causa dei limiti logistici e delle restrizioni imposte dai paesi occidentali. Grazie all’energia quest’anno Mosca incasserà 100 miliardi in più del 2021». L’economista ed ex sottosegretario al ministero dello sviluppo economico Michele Geraci ha così commentato il report sui social:  «Purtroppo avrei preferito avere avuto torto e sbagliato le previsioni. Questi sacrifici non sono serviti perché la guerra continua».

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