Esteri

La Cina non ha riconosciuto l’aggressione della Russia, anche se così era sembrato

05
Maggio 2023
Di Giampiero Cinelli

Il 26 aprile si è svolta la Sessione Plenaria dell’Onu, raccontata come un importante passo avanti nelle relazioni internazionali. Perché sui principali media è stato annunciato che la Cina e l’India avevano espresso voto favorevole su una risoluzione che condanna l’aggressione della Russia all’Ucraina. La notizia fa riferimento alla risoluzione riguardante la cooperazione tra le Nazioni Unite e il Consiglio d’Europa su una serie di temi come i diritti civili, lo sviluppo sostenibile, la pace, la sovranità e l’integrità territoriale, con all’interno del documento il riconoscimento dell’invasione russa. In effetti sia Pechino che Nuova Delhi hanno detto sì al documento, come si può verificare sul sito dell’Onu, che è passato con 122 sì, 5 no e 18 astenuti.

Dietrofront

Tuttavia, qualche giorno dopo il rappresentante permanente della Cina presso le Nazioni Unite ha inviato delle precisazioni in cui dichiara: «La posizione della Cina sulla questione ucraina non è cambiata e la posizione espressa con il voto non ha nulla a che fare con la telefonata tra i due capi di Stato», intendendo il primo dialogo tra Zelensky e Xi Jinping avvenuto lo stesso giorno dell’Assemblea Onu. Il rappresentante specifica: «Il voto favorevole era sull’intero testo della risoluzione e non può essere considerato un sostegno a quel paragrafo». Ovvero il paragrafo 9 della risoluzione, quello in cui inoltre si rammenta l’esclusione della Russia dal Consiglio D’Europa in virtù della violazione dei principi diplomatici.

Le fonti

Le parole del rappresentante cinese risultano pressoché assenti sulla stampa italiana, ma a riportarle sono stati media internazionali come Yahoo, che a sua volta le ha apprese dal South China Morning Post, un’autorevole testata di Hong Kong che diffonde news sulla Cina in inglese. Precisamente, per quale motivo il diplomatico nelle sue parole ha distinto il voto sulla cooperazione da quello sulla guerra? Perché quel paragrafo è stato aggiunto prima del voto finale e in merito Cina e India si sono astenute. Sul web circola anche un’immagine del resoconto dello specifico voto, con 81 favorevoli, 10 no e 48 astenuti. Ad avvalorare la notizia del sito di Hong Kong anche Pagella Politica, il sito italiano interamente dedicato al fact-checking, che ha pubblicato un articolo su questa questione.

Il capo della politica estera dell’Unione europea Josep Borrell aveva twittato mercoledì citando la risoluzione e si era detto soddisfatto per il sostegno del blocco orientale, tra cui Cina, Brasile e Indonesia. La realtà però è più complessa e testimonia la volontà di Pechino di restare aperta nei rapporti con il resto del mondo, in una posizione sempre il più possibile terza, dato che comunque anche in questa occasione Pechino ha ribadito che è a favore della pace in Ucraina, senza sbilanciarsi su quale nazione dovrebbe prevalere. A non sostenere la risoluzione molti paesi del sud del globo. A differenza di come è stata percepita, quest’ultima occasione si rivela un ulteriore buon tentativo di mediazione, ma non ha determinato un cambio di assetto.

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