Esteri

Algeria candidata a entrare nei Brics. Tebboune vuole tenere il piede in due scarpe

24
Luglio 2023
Di Giampiero Cinelli

L’Algeria ha chiesto di entrare a far parte del gruppo Brics (Organizzazione politico-economica formata da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) e ha presentato una richiesta per diventare un membro azionista della Brics Bank, con un importo di 1,5 miliardi di dollari, hanno riferito i media locali citando il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune.

Il presidente algerino, alla fine della sua visita in Cina, ha dichiarato che l’adesione ai Brics per l’Algeria sarebbe un passo fondamentale per aprire il Paese a nuove opportunità economiche. Il paese del Nord Africa, ricco di risorse come petrolio e gas, sta cercando di diversificare la sua economia e rafforzare la sua partnership con paesi come la Cina. Il gruppo dei Brics rappresenta oltre il 40% della popolazione mondiale e circa il 26% dell’economia globale. Più di 40 paesi hanno espresso interesse ad entrare a far parte del gruppo di nazioni Brics, ha detto questa settimana il massimo diplomatico sudafricano responsabile delle comunicazioni per l’intero blocco.

Secondo Pechino e Mosca l’Algeria soddisfa pienamente i criteri economici per far parte dei Brics, anche se a dire il vero la sua struttura produttiva è troppo dipendente dagli idrocarburi e il Pil è più o meno la metà di quello del Sudafrica, tuttavia Tebboune pensa di arrivare ai 200 miliardi di Pil quest’anno. Il vero motivo, si ipotizza, per cui la richiesta di Algeri viene trattata molto cordialmente è perché in questo modo i Brics avrebbero una sponda sul Mediterraneo, dunque Cina e Russia potrebbero puntare a influenzare un’area che storicamente è sempre stata sotto l’ombrello delle potenze euro-atlantiche e soprattutto della Francia, di cui l’Algeria fu colonia.

Attualmente, la candidatura dell’Algeria, per quanto ancora tutta da scandagliare, sarebbe in vantaggio rispetto a quella della Tunisia, la quale non ha presentato una richiesta formale ma ha dichiarato pubblicamente, tramite il presidente Saied, di voler aderire nel 2024. Interessante notare come, sia Algeria che Tunisia, abbiano attualmente importanti rapporti con l’Unione Europea, la prima perché è diventata un fornitore di gas rilevante (ad oggi il primo per l’Italia) dopo la guerra in Ucraina, la seconda perché è adesso in una grave crisi economica e sta cercando la collaborazione, sia monetaria che sull’ordine pubblico, dei Paesi Ue. Su questo ha spinto parecchio Giorgia Meloni. Ma appunto un Paese troppo instabile difficilmente può entrare nei Brics. Ad ogni modo, non va sottovalutato il doppio gioco che fanno queste due nazioni, interessate ai rapporti commerciali con l’Europa ma anche vogliose di disimpegnarsi dalla sfera della Nato. La risposta diplomatica del Vecchio Continente dovrebbe infatti presentarsi in timbri molto negativi, sebbene probabilmente poco si potrebbe fare, visto il ruolo che ora rivestono queste due realtà (dal punto di vista energetico e del contenimento dei flussi migratori) qualora decidessero di girare le spalle all’occidente.

L’Algeria ha comunque dei legami consolidati con Mosca. Tebboune avrebbe dovuto recarsi in Russia nel dicembre 2022, ma la visita è stata rinviata alla fine di maggio 2023. Il rinvio era stato visto come il risultato delle pressioni esercitate dalle potenze occidentali su Algeri. Nel febbraio scorso, infatti, l’Algeria era uno dei 32 paesi che si sono astenuti durante il voto, non vincolante, all’Onu, per il ritiro immediato delle truppe russe dall’Ucraina. La Russia è ancora il principale fornitore di armi dell’Algeria. Non a caso, i Brics sembrano una realtà che può durare e anzi è ben vista da buona parte del mondo non euro-atlantico, tanto che esiste una richiesta formale di adesione dell’Iran e dell’Argentina, mentre una possibilità, a parole, è stata espressa dalla Turchia, dall’Arabia Saudita, dagli Emirati Arabi Uniti, dal Bahrein ed dall’Egitto. I criteri dettagliati per le nuove adesioni saranno rivelati durante il prossimo vertice dei Brics in programma ad agosto a Johannesburg. 

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