Esteri
14 luglio, nell’incertezza la Repubblica invoca l’unità nazionale
Di Ambrogio Mantegazza
Nel cuore dell’estate, mentre la Francia celebra il 14 luglio con parate militari e spettacolari fuochi d’artificio, la Repubblica si trova a navigare in un panorama politico complesso e in evoluzione.
Un contesto che oggi più che mai accende una luce sul contrasto tra l’unità nazionale e la frammentazione che il Paese attraversa. Le recenti elezioni hanno evidenziato una triangolazione della politica francese, con l’emergere di tre grandi blocchi: la coalizione di sinistra, il Nouveau Front Populaire, l’estrema destra del Rassemblement National e la maggioranza presidenziale guidata da Emmanuel Macron. Una divisione in tre che rende molto difficile la formazione di una coalizione di governo, in una nazione tradizionalmente basata su blocchi ristretti piuttosto che su ampi compromessi.
Come ampiamente spiegato ai microfoni di The Watcher Post Eu nei giorni scorsi dal politologo francese Romain Pasquier, direttore del CNRS alla Sciences Po di Rennes, la coalizione di sinistra ha vinto più seggi ma deve espandere la sua maggioranza per poter governare e attuare un programma dirompente. Uno scenario complicato anche dall’eventualità di un governo di unità nazionale che potrebbe comportare una scissione interna alla coalizione. Nel frattempo, il Rassemblement National si è affermato, specialmente nelle regioni meridionali e settentrionali del Paese, evidenziando una crescente divisione tra centri urbani e rurali, mentre la maggioranza presidenziale, come la sinistra, rimane forte nelle grandi città e nell’ovest.
Una situazione complessa che è stata al momento congelata da Macron che ha rifiutato le dimissioni del Primo Ministro Attal che resta quindi a gestire gli affari correnti e potrebbe traghettare il Paese fino ai Giochi Olimpici di questa estate. Ma se tutto questo è iniziato dalla decisione del Presidente di sciogliere l’Assemblea nazionale, forse sempre dall’Eliseo potrebbe arrivare la soluzione per risolvere la crisi. Nei giorni scorsi con un tweet, il Presidente Macron ha richiamato all’unità nazionale con una lettera ai francesi. Un testo indirizzato alle forze politiche moderate di centrosinistra e centrodestra, più che al popolo, e che potrebbe essere la chiave per costruire un governo al centro, tagliando le fronte estreme della politica.
Il futuro rimane però incerto, con diversi scenari possibili che si svilupperanno nei prossimi mesi. Che sia attraverso un governo di coalizione, di unità nazionale o un periodo di governance tecnocratica, la Francia si appresta a navigare in un mare politico burrascoso. Ma oggi più che mai, lo spirito del 14 luglio funge da promemoria dei solidi valori repubblicani che hanno accompagnato la Francia in mezzo ai momenti più drammatici del Paese e da faro che, dai giorni della Rivoluzione, guida il popolo francese e la Repubblica all’unità e all’orgoglio nazionale.