Economia
Trilaterale Francia-Italia-Germania, Urso: puntare ad autonomia strategica Ue
Di Ilaria Donatio
Semplificazione, preferenza europea e armonizzazione. Sono i tre pilastri richiamati durante la riunione trilaterale che si è svolta ieri all’Hangar Y di Meudon – immenso spazio creato nell’Ottocento alle porte di Parigi per accogliere i dirigibili Giffard per la Francia, i Zeppelin per la Germania e i Nobile per l’Italia – alla quale hanno partecipato il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e l’omologo tedesco, Robert Habeck. Al centro del dibattito, quale direzione imprimere alla politica industriale in Europa.
Le Maire: applicare preferenza europea
Secondo Le Maire, è importante rilanciare l’Europa come “potenza economica” e per questo è urgente definire una “strategia” comune. Durante il suo intervento di apertura, il padrone di casa Bruno Le Maire ha sostenuto l’applicazione di una “preferenza europea” sul 50 per cento degli appalti dei Paesi membri dell’Ue. “Il deficit commerciale tra la Cina e l’Europa si è triplicato in dieci anni, passando da 100 a 300 miliardi di euro”, ha spiegato il ministro. Bisogna quindi valutare “se riservare i mercati pubblici a dei prodotti ‘Made in Europe’ o avere un contenuto europeo negli appalti, del 40, 50 o 60 per cento, o imporre norme di qualità o direttive ambientali più rigide sui prodotti nei mercati pubblici”. Una proposta accolta positivamente da Urso.
Urso: da un’Europa di consumatori a una di produttori
“Oggi è importante la condivisione con Francia e Germania, con Bruno Le Maire e Robert Habeck, sulla necessità di cambiare la rotta della nostra casa comune europea nella prossima legislatura, consapevoli di quanto diverso sia il contesto che dobbiamo affrontare rispetto a quanto era cinque anni fa, prima della pandemia e della guerra della Russia in Ucraina, quando si pensava che il mare fosse piatto e non ci fossero contrasti da affrontare”, ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, tirando le somme della trilaterale.
“Oggi – ha puntualizzato Urso – sappiamo che dobbiamo garantire una chiara, significativa politica industriale alla nostra Europa per riaffermare la sua leadership tecnologica e industriale e garantire così la sostenibilità del sistema sociale e ambientale del nostro continente a cui non vogliamo assolutamente rinunciare”. Questo, ha continuato il ministro in trasferta Oltralpe, a cominciare “dalla tecnologia green e dalla tecnologia digitale che sono a fondamento della duplice transizione: lavoreremo insieme per garantire le imprese europee, quindi i lavoratori e i cittadini europei, dalla concorrenza sleale che muove dall’esterno e che mette in crisi il nostro sistema produttivo”.
Urso ha quindi insistito sulla necessità di passare da un’Europa dei consumatori, che sempre più è destinata a consumare prodotti realizzati in altri continenti, spesso in spregio delle più elementari norme lavorative e ambientali, ad un’Europa dei produttori, per garantire il sistema sociale del nostro continente”. “Siamo favorevoli ad ogni soluzione che ci consenta di sviluppare un’autonomia strategica europea su quei settori che sono fondamentali per lo sviluppo del nostro continente”, ha aggiunto Urso.
Habeck: Europa deve diventare attore geopolitico
“La Cina e gli Stati Uniti non ci faranno nessun regalo”, ha dunque dichiarato Le Maire facendo riferimento alla concorrenza straniera: “Siamo in un momento critico tra il protezionismo statunitense e il rischio di vedere arrivare sul mercato europeo prodotti cinesi a prezzi ribassati”. Per questo motivo, secondo il ministro francese, è necessario dotare l’Europa di una “politica” indirizzata al rafforzamento del commercio comunitario.
In merito alla semplificazione, Parigi punta sulla “direttiva omnibus” volta a snellire le procedure. Sull’armonizzazione, invece, il ministro francese ha preso come esempio la possibilità di agevolare gli “acquisti comuni”, come quelli sulle materie prime. Una posizione ribadita anche dal tedesco Habeck: “Ci si deve interrogare su dove va l’Europa”, ovvero se l’Ue vuole diventare una “Unione di regole e amministrazione” o trovare le forze per divenire un attore geopolitico. In questo contesto, il ministro tedesco ha evocato anche il dossier della difesa, definendolo “cruciale”.