Economia

Tornano i vincoli europei: governo vara Piano strutturale di bilancio

17
Settembre 2024
Di Paolo Bozzacchi

Il Consiglio dei Ministri del governo Meloni ha approvato il Piano strutturale di bilancio, che delinea nel medio termine lo schema di percorso che l’Italia intende seguire su spesa pubblica netta aggregata, riforme e investimenti, in linea con le aspettative europee.

Il nostro Paese conta di riportare il rapporto deficit/Pil sotto la soglia del 3% nel 2026 e a livello di riforme e investimenti punterà sui settori: imprese, PA, fisco e giustizia. Si tratta del primo atto formale dovuto alla riattivazione dei vincoli e procedure del Patto UE di Stabilità e Crescita, sospesi nel periodo della pandemia e modificati dalla riforma europea entrata in vigore nell’aprile scorso.

Psb compliant con l’Unione europea

Fosse una partita di calcio, il governo Meloni ha messo nero su bianco la strategia tattica da seguire per la trattativa che verrà con Bruxelles. Sullo sfondo il deficit eccessivo dell’Italia, che richiede un piano di rientro quadriennale, estendibile a 7 anni. Proprio l’estensione dell’arco temporale di rientro è uno dei goal che vuole segnare l’Italia. L’efficacia della strategia si tradurrà inevitabilmente nella lunghezza effettiva della coperta dei conti pubblici italiani, e inciderà pesantemente sulla prossima legge di bilancio. Tutte le premesse lasciano immaginare una LdB in stile molto più formica che cicala.

I numeri positivi dell’economia italiana

Il Pil e le entrate salgono, l’inflazione, i tassi di interesse sui mutui e il debito pubblico scendono. Questi in estrema sintesi i numeri positivi dell’economia italiana. Che avanza lenta e costante: dopo il +0,3% del Pil nel primo trimestre 2024, l’Italia ha fatto registrare +0,2% anche nel secondo trimestre. Le entrate nei primi sette mesi di quest’anno hanno fatto registrare +11,9 miliardi, toccando quota 309,3 miliardi di euro. Sull’inflazione l’Italia si conferma il miglior Paese d’Europa, con una crescita dei prezzi ad agosto a +1,1%, la metà esatta di quanto fatto registrare dall’Eurozona (+2,2%). Continua anche il calo dei tassi sui mutui ipotecari, ai minimi degli ultimi 19 mesi: stabili al 3,44% ad agosto rispetto a luglio. La ciliegina sulla torta è arrivata da Bankitalia sul calo del debito pubblico. A luglio, infatti, a sorpresa è arrivato un segno meno inaspettato con un calo di poco oltre un miliardo, a quota 2946,6 miliardi di euro.   

Il Psb sarà ora inviato al Parlamento che dovrebbe esaminarlo entro la prima settimana di ottobre. Solamente dopo questo passaggio sarà inviato a Bruxelles. L’asticella fissata dalle ambizioni di crescita e di sana gestione dei conti pubblici italiani resta alta. Lo dimostra la nota a margine del MEF: “Il Governo continua a portare avanti una politica fiscale prudente e responsabile, proponendo un percorso di rientro dal disavanzo eccessivo realisticamente più ambizioso di quello prefigurato dalla Commissione europea attraverso la traiettoria tecnica”.