Economia

The Watcher Talk: “Il futuro del codice degli appalti alla luce del PNRR”

23
Luglio 2021
Di Alessandro Cozza

Non solo codice appalti. Ma dibattito a tutto campo su: PNRR, Dl Semplificazioni, opere pubbliche e progetti. Questi i temi al centro del The Watcher Talk moderato da Daniele Capezzone al quale hanno partecipato Anna Finocchiaro, Presidente di Italiadecide, Marisa Giampaoli, Presidente di Hospital Consulting, insieme all’onorevole Ylenja Lucaselli (Fdi) e ai senatori Salvatore Margiotta (PD) e Agostino Santillo (M5S). La ripartenza, d’altronde, passa anche per “Il futuro del codice degli appalti alla luce del PNRR” (titolo del talk), grazie ai fondi che arriveranno dal PNRR e alle nuove norme che si stanno varando in queste ore con la discussione parlamentare sul “Dl Semplificazioni e governance PNRR”.

Proprio in tema di PNRR il punto su ciò che è previsto in ambito sanitario lo fa Giampaoli: “Il PNRR sta presentando un piano d’investimenti per realizzare una rete di strutture che dovrebbero essere vicine al territorio, piccoli ospedali da 40 letti e delle case di comunità dove il cittadino si presenterà per medicina di base, uniti tra loro da una centrale operativa. Ma in questo modo si individuano i contenitori, non i contenuti. Le risorse previste lasciano aperta la discussione su chi e come gestirà queste strutture. Urge chiarezza su questo punto, altrimenti avremo a disposizione mezzi che non sapremo come utilizzare al meglio. La gestione di una struttura ospedaliera ha un costo importante ed è un grande problema di cui dobbiamo essere consapevoli”.

La riflessione dà il via ad una serie di osservazioni da parte degli altri ospiti, i quali concordano tutti nell’individuare alcuni temi principali sui quali concentrarsi: l’esasperato quadro regolatorio che andrebbe semplificato, l’importanza di incentivare il partenariato pubblico-privato, la centralità di adottare un sistema quadro che permetta di operare nella quotidianità senza ricorrere costantemente alla figura del commissario e alle deroghe e, infine, la ncessità di ridurre per meglio qualificare le stazioni appaltanti.

“La diagnosi è che alla prova dei fatti il codice dei contratti pubblici si è rivelato non congeniale rispetto a quello che dovrebbe essere il fine delle opere pubbliche, ovvero che le opere si facciano”, ha specificato la Presidente Finocchiaro che aggiunge: “Direi che con la nuova legge delega appena approvata dal Governo, ci siamo messi sulla giusta strada per contrastare il sovraccarico normativo. E’ previsto che non ci sia nessuna aggiunta rispetto a quanto previsto dalle normative europee”.

“Noi abbiamo una stratificazione normativa che finchè non affrontiamo davvero non riusciremo a venire a capo della gran parte dei nostri problemi. Al momento siamo un Paese che quando è in difficoltà deve ricorrere a un commissario per velocizzare i tempi”, le parole dell’On Lucaselli, membro della Commissione Bilancio. Che poi lancia una proposta: “Serei per inserire una data entro la quale l’opera deve essere consegnata, oltre la quale la ditta dovrebbe pagare una penale”.

Relativamente a come muoversi sul Codice i Senatori Margiotta e Santillo, entrambi membri della Commissione Lavori Pubblici, hanno le idee chiare. “Sul codice degli appalti dobbiamo superare la dicotomia fra chi dice che è la Bibbia e chi dice che è tutto da cancellare. Solo poi riusciremo a fare un passo avanti”, spiega Margiotta. “Noi vorremmo evitare l’affidamento diretto e procedere sempre con affidamento per gara. Vorremmo che un bando venga messo a gara e aggiudicato in base al criterio del “prezzo più congruo”, sistema che è stato introdotto nello sblocca cantieri e che permette rapidamente di aggiudicare al vincitore della gara. Al contrario, la gara con offerta più economicamente vantaggiosa non va bene nè per la qualità dei progetti nè per assicurare trasparenza. Dovremmo lavorare tutti insieme per un nuovo codice che distingua le fasi dei lavori, delle forniture e dei servizi da erogare, perchè questi tre step hanno ben poco in comune”, sostiene Santillo.

Nel dover fare queste distinzioni è d’accordo la Presidente Giampaoli: “Giusto dividere il problema dei lavori da quello dei servizi e delle forniture. Aggiungo anche che si potrebbe uscire dalla parassi dei subappalti, perché è una procedura tutta italiana che andrebbe abolita del tutto”.

Sul rilancio del partenariato pubblico-privato tutti d’accordo. “Un tema di fondamentale importanza sia per scambio di know-how sia per investimenti economici”, lo definisce Finocchiaro. “Importantissimo. Se fatto bene darebbe maggiori opportunità di spendere alle aziende che dovremmo essere bravi a convincere ad investire in opere pubbliche”, sostiene Margiotta.

Anche sulle stazioni appaltanti c’è grande condivisione d’intenti. “Sono contenta nel vedere che il Governo abbia colto quanto sia importante il tema delle qualificazioni delle stazioni appaltanti e della loro riduzione”, dice la Presidente di Italiadecide. “Quello che stiamo cercando di fare con questo nuovo Dl Semplificazione è diminuire, ma soprattutto qualificare, le stazioni appaltanti. Anche perché molto spesso chi ne deve controllare i requisiti richiesti alle aziende per partecipare non ha le qualità per farlo”, incalza il Senatore 5Stelle. “La stazione appaltante è di fondamentale importanza, e la qualificazione è un tema importante. Una stazione appaltante di qualità sarebbe in grado di operare bene anche con un Codice non perfetto”, sostiene il Senatore PD.

Infine, arrivano le proposte al Governo. “Servirebbe un bel Testo Unico per tutta la Pubblica Amministrazione che spesso viene vista come una punizione che il cittadino deve subire piuttosto che un’opportunità”, propone Giampaoli. “Il Paese uscirà da questo momento di crisi solo grazie ad un nuovo modello di sviluppo legato al digitale e alla transizione ambientale, per questo tutti i grandi interventi dovranno andare in quella direzione”, suggerisce Finocchiaro. “Bisogna avere il coraggio di assumersi la responsabilità delle scelte, ancora oggi si insegue il consenso senza avere idee e progetti chiari sul futuro del nostro Paese. Ho come l’impressione che questo Governo voglia correre senza però sapere dove andare. Noi gli suggeriamo di andare verso una direzione che permetta alle aziende di avere certezze negli impegni che la PA richiede e semplificare per facilitare gli investimenti”, suggerisce Lucaselli.

Un Codice Appalti efficiente ed efficace e procedure di appalti più rapide e trasparenti rappresentano un volano di crescita importante per il Paese. E dibattiti come i The Watcher Walk vogliono informare e far discutere in modo costruttivo.

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