Economia

Tavolo Automotive: rimodulazione degli incentivi su base pluriennale e bonus per meno abbienti

07
Agosto 2024
Di Ilaria Donatio

Bonus maggiore per le auto a più basse emissioni, incentivi a chi rottama veicoli vecchi e inquinanti e ancora bonus sempre più orientati a sostegno delle classi meno abbienti. Sono queste le priorità indicate oggi nel nuovo piano pluriennale sugli ecobonus, alla luce del fatto che gli incentivi auto non hanno raggiunto l’obiettivo di far aumentare la produzione in Italia. Il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, le ha illustrate nel pomeriggio a sindacati ed aziende del settore riunite attorno all’atteso tavolo automotive.

Si è conclusa, a Palazzo Piacentini – sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy – la riunione plenaria del tavolo Automotive per fare il punto sul settore in Italia. L’obiettivo è molteplice: tracciare un bilancio degli incentivi passati, stilare una programmazione futura per svecchiare il parco auto circolante, fare il punto sull’attrazione di nuovi produttori e fornire aggiornamenti sul Gruppo Stellantis.
Al tavolo, presieduto dal ministro Adolfo Urso, partecipano aziende, associazioni di categoria tra cui Federmeccanica e Federmanager, sindacati dei metalmeccanici e i rappresentanti delle Regioni interessate. 

Rimodulare il piano incentivi
Gli incentivi auto non hanno raggiunto l’obiettivo di far aumentare la produzione in Italia. Alla luce di questo, Adolfo Urso ha detto che è intenzione del Governo rimodulare il piano incentivi previsto a maggio scorso: il fondo Automotive dispone di 750 milioni di euro per il 2025 e 1 miliardo per gli anni successivi dal 2026 al 2030 e si punta a rimodularlo per far fronte all’offerta.

Nel dettaglio, secondo il ministro il Piano Ecobonus 2024 ha soddisfatto quattro dei cinque obiettivi che ci si era proposti. Il primo dei quali ha visto l’esaurimento in pochissimo tempo di 230 milioni corrispondenti a 25mila prenotazioni. Questo ha permesso di centrare il secondo obiettivo, che era quello di rinnovare il parco auto circolante, infatti, l’83% delle prenotazioni ha previsto una contestuale rottamazione di auto per lo più euro 3. Urso ha poi detto che il 77% delle risorse ha riguardato persone fisiche, anche il quarto obiettivo del piano è stato centrato: infatti ha interessato prenotazioni di persone con Isee inferiore a 30mlia euro, per un valore pari al 49% delle risorse.

Mentre il ministro ha precisato che il quinto obiettivo che ci proponevamo con il Piano, insieme ai produttori e alla filiera, e cioè quello di “aumentare la produzione delle auto prodotte in Italia, non è stato raggiunto e anzi per i lavoratori degli stabilimenti Stellantis di Mirafiori e Melfi è stata anche annunciata la cassa integrazione”.

Nessun aumento di produzione in Italia
Il ministro ha dunque reso noti i dati sulle prenotazioni degli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni inquinanti a distanza di due mesi dall’apertura della piattaforma dedicata, avvenuta il 3 giugno. In questo quadro, l’ultimo obiettivo, riguardante l’incremento dei volumi produttivi degli stabilimenti italiani, in particolare quello della Panda a Pomigliano e della 500 elettrica prodotta a Mirafiori, “che ci siamo posti insieme alle aziende dei produttori e della componentistica non sembrerebbe essere stato raggiunto. Per quanto il mercato abbia avuto un impulso positivo dall’introduzione dell’ecobonus, non si è verificato quell’incremento atteso di produzione in Italia. Al contrario, purtroppo, Stellantis esattamente un mese fa ha annunciato lo stop delle carrozzerie a Mirafiori dal 15 luglio fino al 25 agosto, con il ricorso a nuova cassa integrazione (fino al 4 agosto), così come 5 giornate di Cassa tra agosto e settembre sono state annunciate anche a Pomigliano per carenza di ordinativi.

In particolare, “le significative risorse messe a disposizione delle auto elettriche – quasi 230 milioni di euro – si sono rapidamente esaurite e hanno portato a oltre 25.000 prenotazioni, obiettivo raggiunto, per quanto possibile con le risorse messe in campo”, ha spiegato Urso. Riguardo il rinnovo del parco auto circolante, il ministro avrebbe sottolineato che “l’83% delle prenotazioni prevede una contestuale rottamazione, di cui il 42% modelli fino a Euro 3, quindi particolarmente inquinanti”. Inoltre, “il 77% delle risorse prenotate riguarda le persone fisiche (72% nel caso delle auto elettriche) e un quarto delle risorse prenotate è relativo a persone con Isee inferiore a 30.000 euro”. Nello specifico, in merito alle auto elettriche, “il 41% delle prenotazioni inserite da persone fisiche interessa persone a basso Isee, per un valore pari al 49% delle risorse disponibili”.

Programmazione triennale del Piano 
L’idea, secondo quanto appreso, è quella di realizzare una programmazione triennale del Piano sugli incentivi auto, anche sulla base della politica europea sul settore, valutando strumenti agevolativi ulteriori che verranno dall’Unione europea. 

La prossima edizione eco-bonus dovrà, secondo il ministro, avere una discontinuità rispetto a quello odierno, in quanto la priorità dovrà essere quella del sostegno alla filiera della componentistica del settore, agevolando le produzioni con componentistica europea introducendo alcuni parametri produttivi come ad esempio: l’impronta ecologica, la cyber security e la sostenibilità sociale. E Urso ha detto che su questo il Governo è al lavoro rafforzando l’asse strategico di politiche industriali con Francia e Germania.

Di fronte al fatto che il piano incentivi auto non ha realizzato l’obiettivo di aumentare la produzione in Italia il prossimo verrà cambiato, ipotizzando anche uno spostamento verso l’offerta di una parte delle risorse: “È nostra intenzione realizzare anche una programmazione pluriennale delle risorse. Le riflessioni che stiamo facendo oggi dovranno tener conto anche di quello che la nuova Commissione europea intende realizzare quando avrà presentato il suo programma. Questo è un fattore fondamentale per poter sviluppare una politica industriale pluriennale sull’auto“.

Allo studio, inoltre, un meccanismo che privilegi le produzioni con un alto contenuto di componentistica europea, garantendo così la sostenibilità delle produzioni e incentivando la domanda di veicoli assemblati in Italia o in Europa con componenti prodotte localmente.

Piano pluriennale per bonus auto, favorirà meno abbienti 
Le priorità indicate nel nuovo piano pluriennale sugli ecobonus che il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, sta illustrando a sindacati ed aziende del settore automotive sono: bonus maggiore per le auto a più basse emissioni, incentivi a chi rottama veicoli vecchi e inquinanti e ancora bonus sempre più orientato a sostegno delle classi meno abbienti. Tra gli altri obiettivi indicati gli incentivi dovranno servire a sostenere “la componentistica locale”.

Urso conferma interlocuzioni con Dongfeng Motors
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha confermato l’interlocuzione con diverse case di produzione cinesi a partire da Dongfeng Motors. E ha ricordato, in proposito, la firma della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella recente visita in Cina, di un memorandum con il ministro cinese dell’Industria che prevede una collaborazione industriale su tecnologia ibrida e mobilità elettrica. Tre le case automobilistiche interessate all’Italia, c’è appunto Dongfeng Motors e nella seconda parte di agosto una missione tecnica del Mimit tornerà in Cina per avere altre interlocuzioni con altre case di produzioni cinesi (tra cui Byd e Aiways). In questo ambito, Urso ha anche detto che è stata fatta una ricognizione con le Regioni per individuare alcuni siti industriali dismessi per favorire gli investimenti cinesi in Italia.

E a proposito di produzione cinese, “si terrà presumibilmente a novembre, in ambito europeo, un incontro per trattare la questione dei dazi europei per le auto prodotte in Cina”, secondo quanto ha riferito Adolfo Urso.

Chiesti chiarimenti a Stellantis su Termoli e siti italiani
Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha inviato un documento al Gruppo Stellantis rispetto alla rallentamento dell’investimento su Termoli – dove Automotive Cells Company (Acc), la joint venture tra Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies, deve realizzare una gigafactory – e sulla situazione dei siti produttivi italiani: Stellantis si è resa disponibile a riaprire l’interlocuzione dopo la pausa estiva per riaggiornare il piano industriale anche alla luce dei nuovi scenari e politiche europei sul settore auto.

È andato in porto il salvataggio della Marelli
La buona notizia, spiega il ministro Urso, è che “siamo riusciti nell’obiettivo di salvaguardare il sito produttivo e i lavoratori della Marelli dell’impianto a Crevalcore“. “Nella giornata di domani”, ha aggiunto, “finalizzerò lo strumento che consentirà il passaggio di consegne al nuovo partner industriale. Non era facile ma ci siamo riusciti, anche in questo caso come con Wartsila e Whirlpool Emea, con un lavoro di sistema come noi vogliamo sempre realizzare”.

“In 20 mesi del nostro mandato non c’è stata mai una attività produttiva nei tavoli di crisi di competenza del nostro dicastero. In alcuni casi, come Termini Imerese e Piombino abbiamo anzi avviato a soluzione crisi che si trascinavano da oltre dieci anni”.

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