Economia

Tabaccherie: l’evoluzione fa bene alla Rete

26
Marzo 2025
Di Mario Antonelli*

(Articolo pubblicato su L’Economista, inserto economico de Il Riformista)
La rete delle quasi 50mila tabaccherie assicura un’importante quota di gettito da imposte indirette su base volontaria: oltre 25 miliardi di euro derivanti da prodotti del tabacco ed assimilati, raccolta del gioco pubblico e servizi. Un network caratterizzato da un’ineguagliabile capillarità, una formazione obbligatoria costante ed una straordinaria capacità di innovarsi, cogliendo tutte le opportunità offerte dal mercato, pur mantenendo l’identità di concessionari al servizio dello Stato e del cittadino. Concessionari piuttosto giovani, ma con una buona esperienza: il 35% ha meno di 45 anni ed il 50% ha alle spalle più di 15 anni di servizio in tabaccheria.

I prodotti del tabacco tradizionale rappresentano ancora una percentuale rilevante nelle vendite, ma i tabaccai hanno accolto con favore l’ingresso di prodotti innovativi, facilitando un graduale cambio di paradigma nel consumo di prodotti così peculiari. Anche la raccolta del gioco pubblico costituisce una componente importantissima per le tabaccherie, i cui titolari sono senza dubbio veri professionisti responsabili dell’offerta legale, e possono rappresentare la soluzione all’attuale distonia regolamentare tra Stato e Regioni, esercitando una riconosciuta funzione di contenimento di possibili fenomeni ludopatici che invece spesso sfuggono nel segmento online.

L’apertura a tecnologia ed innovazione ha reso le tabaccherie anche importanti centri di erogazione dei servizi di pubblica utilità non solo per le amministrazioni locali ma anche per partners commerciali del calibro di Trenitalia per la biglietteria ferroviaria e di Poste Italiane ed Amazon per la consegna dei pacchi.

Questo è il frutto naturale dell’evoluzione delle tabaccherie in esercizi polivalenti, in grado di intercettare anche i clienti digitali che effettuano acquisti on line. La tabaccheria, con il suo forte radicamento nel tessuto sociale, è realmente un punto di riferimento per la collettività, nei grandi agglomerati urbani come nei piccoli centri di provincia e nelle comunità rurali e montane.

*Mario Antonelli, Presidente della Federazione Italiana Tabaccai

Articoli Correlati