Economia

Stellantis, Elkann atteso in Parlamento. Rilancio cercasi

03
Dicembre 2024
Di Paolo Bozzacchi

«L’audizione è ineludibile». Trapela da Fratelli d’Italia. Questa l’aria che si respira nel day after delle dimissioni dell’Amministratore delegato del gruppo Stellantis, Carlos Tavares. Che hanno fatto prima calare ieri il titolo in borsa del 6,3%. Oggi (al momento) rimbalzare di circa il 2%. Molto più che un invito istituzionale in Parlamento per John Elkann, dunque. Piuttosto una sorta di convocazione d’urgenza, perché non è più il caso di curare il malato settore automotive in Italia con aspirine.

Le intenzioni della Premier Meloni
“Vogliamo fare del nostro meglio per difendere l’occupazione e l’indotto”. Questa la promessa della Premier Giorgia Meloni, a valle di una serie di contatti con John Elkann. E all’alba del tavolo di confronto tra le parti fissato per il prossimo 17 dicembre. “Speriamo possa essere quello risolutivo”, ha aggiunto. 

L’ottimismo di Elkann
“Sono tempi duri per il nostro settore”, ha dichiarato Elkann ai dipendenti in un videomessaggio. “Li abbiamo già affrontati in passato e li abbiamo sempre indirizzati a nostro vantaggio. Insieme lo faremo di nuovo. Tutti voi, ognuno di noi, giocherà un ruolo fondamentale nei successi che verranno. Lo spirito Stellantis è unico, ci ha portato a tanti successi e ci riserverà molte nuove vittorie. Per noi e per i milioni di nostri clienti in tutto il mondo, che amano i nostri fantastici prodotti e i nostri meravigliosi marchi. Abbiamo istituito un Comitato esecutivo che gestirà l’azienda fino alla nomina del nostro nuovo Ceo che sarà nominato nella prima metà del 2025. Ora guardiamo avanti, concentrati sui prossimi capitoli, concentrati sui nostri clienti e concentrati nel continuare a costruire una grande azienda. In avanti”.

I numeri della crisi automotive in Italia
Il 2024 si chiuderà a crescita zero. O peggio. A ottobre sono state immatricolate 126.488 autovetture, con un calo del 9,05% sullo stesso mese del 2023. E le immatricolazioni chiuderanno il 2024 attorno a 1,6 milioni, mentre nel 2019 superavano 1,9 milioni. Questo dato dà l’immediato polso della crisi dell’indotto. Non solo. Fiat durante quest’anno ha perso il primato di marchio più venduto in Italia. Prima a settembre superata da Toyota, poi anche da Volkswagen. Il calo delle vendite Fiat ad ottobre ha fatto segnare -43,4%. A fronte dei numeri in crescita dei marchi giapponese e tedesco. 

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