Economia
Serve Industria 5.0 e sperimentazione del nucleare. Parla Emanuele Orsini
Di Ilaria Donatio
Il futuro del Made in Italy è in gran parte legato a quello delle nostre imprese. Se queste ultime sono messe nelle condizioni di funzionare, le eccellenze italiane non devono temere concorrenza. Se ne è discusso, tra gli altri, con il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, all’evento veronese “Made in Italy – Unici al mondo”, promosso da Il Giornale, nell’ambito delle celebrazioni per il proprio cinquantenario.
Il capitale umano che non c’è
Il tema della mancanza di capitale umano nell’industria “è importante e non risolvibile in pochi giorni. In modo responsabile, e noi come Confindustria lo possiamo fare, è mappare tutti i territori e capire esattamente di cosa abbiamo bisogno nelle fabbriche: oggi, il gap tra domande e offerte di lavoro vale il 50% per le nostre industrie, per circa 38 miliardi’”. Lo ha detto il neoeletto presidente di Confindustria, Emanuele Orsini. “Poi bisogna orientare la didattica e capire come si possa essere attrattivi, formando anche all’estero lavoratori da fare venire in Italia. È un’immigrazione controllata, facendo entrare in Italia persone già formate per le nostre imprese. Stiamo interloquendo con il Governo, perché dobbiamo capire come essere attrattivi”, ha detto Orsini.
Industria 5.0, nucleare, piano casa
“L’Industria 5.0”, ha proseguito il proprio intervento il numero uno di dell’associazione di Viale dell’Astronomia, “deve essere messa a terra velocemente, per dar la possibilità da luglio di avere i consulenti che possono aiutare le imprese a farlo. La seconda cosa è cominciare alla sperimentazione del nucleare in Italia”.
“Oggi – ha proseguito Orsini – si fa lo studio in Italia e le sperimentazioni in Francia. Dobbiamo mettere in condizioni l’Isi di potere dare sostegno alle nostre imprese di far sperimentazione. Quindi mettere a terra subito la parte nucleare perché saremo pronti nel 2031”.
Orsini ha quindi affrontato il tema della riqualificazione urbana “Un grande piano casa che possa essere messo a terra, magari utilizzando le aree demaniali, le aree dismesse, andando a cercare di riqualificare le città mettendo al centro la persona sarà fondamentale, e questa è la cosa che si può fare velocemente: io credo che noi dobbiamo riuscire a dare case a un costo sostenibile per i nostri lavoratori”.
Ascoltare le imprese
“Confindustria deve saper rappresentare tutti”, ha sottolineato Orsini. “Non voglio dimenticare il fatto che il 94% di Confindustria è fatto da micro, medio e piccole imprese”.
“Questo è fondamentale per fare crescere anche le grandi aziende, che sono il portabandiera nel mondo, è ovvio che sia e sarà così e dobbiamo potenziarle. Ma la mia idea è anche fare crescere le piccole imprese e, in questo modo, fare crescere il Paese”, ha detto il numero uno degli industriali, sottolineando che “l’ascolto delle imprese e della associazioni è fondamentale, incontrare gli imprenditori, perché l’unica via per sapere rappresentare è ascoltare”.
Cuneo fiscale e attrattività
“Avvicinandosi ai tremila miliardi di debito non possiamo che cercare di fare proposte a costo zero. In questo momento io credo che la via del cuneo fiscale sia quella da mantenere. Penso – ha concluso – che questo sia in ottica anche del governo. È logico che in questo momento noi dobbiamo fare tutto ciò che è possibile per rendere competitive le imprese. Noi abbiamo perso il 25% di competitività sugli Stati Uniti. Quindi il vero tema è non perdere ancora competitività, parlo della Cina ma anche dell’India, essere attrattivi. Rimettere al centro l’industria sarà la chiave, e avere una Commissione europea che sia pro-industria sarà fondamentale. Noi i nostri compiti a casa li sappiamo fare bene, l’importante è avere il perimetro di gioco ben chiaro, e che non venga spostato”.