Economia
Saipem e Subsea vicine alla fusione: colosso energetico da 43 miliardi di ordini
Di Giuliana Mastri
Saipem e Subsea7 hanno ufficializzato un’intesa preliminare per una possibile fusione, firmando un Memorandum of Understanding nella serata di domenica 23 febbraio. Il nuovo gruppo, che prenderà il nome di Saipem7, rappresenterà un’importante realtà nel settore dei servizi per l’energia.
Nella mattinata di lunedì, il titolo Saipem ha registrato un incremento iniziale del 4,8%, per poi entrare in una fase di volatilità intorno alle 10:15, con una successiva sospensione dovuta a un ribasso teorico dello 0,3%. Subsea7, invece, ha segnato un rialzo del 6,8% sulla Borsa di Oslo.
La fusione darà vita a un leader globale con un portafoglio ordini di 43 miliardi di euro, ricavi annui pari a 20 miliardi e un EBITDA superiore a 2 miliardi. La nuova società avrà una forza lavoro di oltre 45.000 dipendenti, tra cui più di 9.000 ingegneri e project manager.
Gli azionisti di riferimento di entrambe le società, ovvero Siem Industries per Subsea7 e Cdp Equity ed Eni per Saipem, hanno manifestato il loro pieno supporto all’operazione, esprimendo l’intenzione di votare a favore dell’accordo. Secondo il management delle due aziende, l’unione permetterà di creare un operatore con maggiori capacità di gestione di progetti su larga scala, grazie alla complementarità geografica e di competenze delle due società.
A seguito della fusione, le partecipazioni di ENI e Cassa Depositi e Prestiti in Saipem subiranno una riduzione: ENI passerà a detenere il 10% della nuova società, mentre Cdp Equity scenderà al 6%.
In base agli accordi, la governance di Saipem7 prevede che il presidente del Consiglio di Amministrazione venga designato da Siem Industries, mentre la nomina dell’amministratore delegato sarà a cura di Cdp Equity ed Eni. Alessandro Puliti sarà nominato CEO della nuova entità, mentre John Evans guiderà la divisione Offshore, che includerà tutte le attività di Subsea7 e il comparto Offshore Engineering & Construction di Saipem.
Dopo la fusione, Saipem prevede di distribuire almeno il 40% del free cash flow, al netto degli obblighi di rimborso leasing, sotto forma di dividendi. Inoltre, nel corso del 2025, entrambe le società potranno erogare fino a 350 milioni di dollari ciascuna agli azionisti sotto forma di cedola.
La nuova realtà punterà a rafforzare la propria struttura finanziaria, con l’obiettivo di ottenere un credit rating investment grade, migliorando così l’accesso ai capitali e ampliando la base di investitori. Attualmente, S&P Global valuta Saipem con un rating BB+, considerato speculativo e inferiore all’investment grade.
L’operazione prevede il conferimento di 6,688 azioni Saipem per ogni titolo Subsea7 posseduto e ai soci di quest’ultima verrà distribuito un dividendo straordinario di 450 milioni immediatamente prima del perfezionamento. Saipem e Subsea7, si legge nella nota diffusa da Saipem, presentano un’elevata complementarità geografica e a livello di clientela: la loro combinazione potrà migliorare l’offerta di prodotti e servizi e ottimizzare l’utilizzo della flotta.
