Economia
Romain Mazeries, Ceo di Mangopay: «Il futuro dell’e-commerce è nei marketplace»
Di Paolo Bozzacchi
Il mercato italiano dell’e-commerce vale oltre 30 miliardi di euro. The Watcher Post ha intervistato Romain Mazeries, il CEO di Mangopay, una delle realtà più in crescita del settore pagamenti digitali per i marketplace e le piattaforme, presente in 7 Paesi in Europa, compresa l’Italia. Mangopay ha accolto come azionista il colosso mondiale del private equity, il fondo Advent International, che oltre al prezzo di acquisto ha investito 75 milioni di euro per accelerare la crescita di una realtà partner di marketplace del calibro di Vinted, Wallapop, Chrono24, Leboncoin, Rakuten e Malt.
Romain Mazeries, Mangopay è una delle imprese con la più rapida crescita in Europa nel settore dei pagamenti e dell’e-commerce. Qual è il segreto della vostra crescita? Che piani di sviluppo avete in Europa e in Italia?
«Il segreto del nostro successo arriva dall’essere accompagnati da grandi imprenditori di successo e visione. Un esempio su tutti: i manager di Vinted. Un altro fattore del nostro sviluppo è stato il convincimento che il futuro dell’e-commerce risiedesse nelle piattaforme e nei marketplace. Siamo costantemente impegnati e focalizzati nel costruire un ambiente di comfort per le esigenze dei marketplace e questa intuizione ci ha permesso di crescere molto rapidamente. Riguardo allo sviluppo Mangopay è già presente in sette Paesi, e l’Italia e l’ultimo in cui siamo arrivati. Grazie all’arrivo di Advent consolideremo la nostra presenza in Italia (abbiamo già un ufficio a Milano), perché la consideriamo un paese strategico per la nostra ulteriore crescita di mercato. Aggiungo che in Italia assumeremo molti talenti, tra i quali account manager, customer care and satisfaction manager e altre figure.
Presto opereremo anche in Portogallo, Paesi del Nord Europa e Polonia. Consolidando un’espansione internazionale, verticale e di prodotto. L’idea è di fare di Mangopay un leader europeo nelle soluzioni di pagamento per marketplace e piattaforme. Poi sbarcheremo presto anche negli Stati Uniti».
Advent International è uno dei più importanti fondi di private equity e ha scelto Mangopay per un investimento di tutto rilievo. Quali sono le ragioni secondo lei che hanno portato Advent a fare questa scelta?
«Nell’ultimo periodo abbiamo incontrato e ci siamo confrontati con molte realtà. Credo poi che Advent con la sua grande expertise sui pagamenti abbia apprezzato il posizionamento e la strategia di Mangopay. Super importante è stata la condivisione delle stesse ambizioni di crescita e la grande disponibilità e il supporto che Advent ha mostrato rispetto ai piani di Mangopay. È stato come incontrare la persona giusta al momento giusto».
Dopo il climax della pandemia, il 2022 purtroppo verrà ricordato sia come periodo ancora pandemico sia come l’anno del ritorno della guerra in Europa, in Ucraina. Qual è la percezione di questo scenario complesso da parte di un’azienda come Mangopay così votata all’innovazione?
«Nessuno era preparato ad un simile scenario. Il mondo sta cambiando molto velocemente, e senza dubbio per Mangopay la pandemia ha impattato in modo molto più diretto rispetto al conflitto in Ucraina. Il Covid19 ha abbassato i nostri ricavi dell’80%, ed è stato paradossalmente un acceleratore del cambiamento, perché proprio durante il picco della pandemia abbiamo deciso di accelerare anziché rallentare, perché abbiamo interpretato il Covid19 come un acceleratore per la digitalizzazione dell’economia e dei sistemi di pagamento digitali. D’altronde l’Amministratore delegato di un’azienda che cresce così velocemente è come un pilota che guida una macchina ad alta velocità.
Sul conflitto in Ucraina mi sento di poter affermare che l’impatto al momento è molto forte dal punto di vista della percezione dei consumatori. In Mangopay siamo impegnati per fare del nostro meglio nell’aiutare le popolazioni colpite dal conflitto, con iniziative di supporto che coinvolgono direttamente i nostri lavoratori in tutta Europa. Cerchiamo di stare al fianco delle famiglie ucraine, parenti o amici di chi lavora in Mangopay. Non solo. Abbiamo realizzato piattaforme digitali per il microcredito grazie alle quali è stato possibile raccogliere oltre 3 milioni di euro da donare alle Ong impegnate sul campo».
L’e-commerce così come i pagamenti digitali sono a livello globale ormai parte integrante della vita di tutti i giorni. Quali sono le tendenze del settore che delineeranno il futuro? Come Mangopay le sta intercettando?
«Siamo molto ben posizionati nel mercato delle piattaforme B2B. Le consideriamo la giusta soluzione per creare crescita economica e anche le aziende che non hanno ancora digitalizzato il loro business arriveranno in futuro a farlo. Sono convinto che i marketplace si specializzeranno ancora, offrendo sempre più soluzioni taylor made per clienti sempre più soddisfatti. Abbiamo inoltre costituito un team dedicato allo screening dei modelli di business innovativi in modo da poter preparare delle offerta su misura».
La quotazione in Borsa è oggi per Mangopay solamente un’opzione sul tavolo o qualcosa di più?
«Al momento è solamente un’opzione di cui si è discusso. È tuttavia interessante notare che il 90% delle aziende che si occupano di pagamenti presenti nel portafoglio Advent sono state quotate».