Economia
Risiko banche: dopo Intesa-UBI fari puntati sul Monte Paschi Siena
Di Redazione
L'alba del post-Covid passerà alla storia come la data della prima offerta d'acquisto ostile tra banche italiane andata a buon fine. Intesa ha fatto il colpo grosso, e con l'acquisizione di UBI è diventato il settimo gruppo bancario europeo. L'Ops ha raggiunto livelli davvero inaspettati, e se gli investitori istituzionali faranno la loro parte nelle ultime 24 ore disponibili (posticipate a fine mese), c'è il serio rischio che si superi anche quota 90%, generando automaticamente il delisting di UBI.
Prima considerazione: questa volta ha vinto il mercato. E il rlancio cash da parte di Intesa (oltre il concambio 10 azioni UBI = 17 Intesa) ha fatto la differenza per lo sprint finale, soprattutto presso i piccoli e medi azionisti.
Seconda considerazione: i fari del risiko bancario si spostano su Mps (Monte dei Paschi di Siena) che va venduta entro il 2021 dopo il salvataggio pubblico del 2017. Il lockdown ha generato un naturale stop & go, che costringerà anzitutto lo Stato (leggi Governo) ad accelerare sul dossier in modo serio e responsabile. Sgombriamo il campo: la vendita di Rocca Salimbeni è a cura dello Stato, non del mercato. Ed è qui che il Governo deve dar prova di sostanza economico-finanziaria.
Il Tesoro detiene dal 2017 il 68,274%, dopo il salvataggio che fu. Il progetto Hydra prevede la scissione parziale non proporzionale con opzione assimmetrica da parte di Mps a favore di Amco di un compendio composto da crediti deteriorati (8 miliardi di euro), debito finanziario, attività fiscali (DTA) e altre attività, oltre a passività e patrimonio netto da circa un miliardo. E dovrà essere approvato entro il 1 Dicembre 2020.
Siena ha di recente avviato la sciossione tra good e bad bank col progetto Hydra (sotto l'occhio attento della BCE), mettendo a lato 4,1 miliardi di euro di crediti deteriorati a favore della pubblica Amco (controllata MEF). Il Ministero dell'Economia ne vuole migliorare i conti per renderla più appetibile in vista del 2021. Le ha rifatto il trucco come prima di una serata di gala.
La telefonata è arrivata venerdì 24 luglio. E da quel giorno all'apertura di Borsa di mercoledì 29 luglio MPS ha perso l'11,88% del valore (passando da 1,88 euro a 1,66 euro per azione). Non bene.
La chiosa è d'obbligo. Alla luce del matrimonio non richiesto Intesa-UBI ce ne è uno richiesto alle porte. La sposa è pronta. Ma per trovare marito sembra costretta a iscriversi a una dating room dove le chat sono anonime. Wedding planner il governo Conte.
Paolo Bozzacchi
Photo credits: Robert Dering