Economia

Previsioni economiche: Italia e UE in acque agitate

15
Febbraio 2023
Di Massimiliano Mellone

La parola chiave è “resilienza”. A quasi un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, l’economia dell’UE è entrata nel 2023 in condizioni migliori di quanto previsto in autunno. È questo il messaggio centrale che emerge dalle previsioni economiche d’inverno 2023 della Commissione europea. Le prospettive di crescita per quest’anno salgono allo 0,8% nell’UE e allo 0,9% nella zona euro. Sia per l’UE che per la zona euro, la recessione tecnica che era stata annunciata per fine anno dovrebbe essere scongiurata. Segnali positivi anche sul fronte dell’inflazione, con le previsioni che riducono leggermente le proiezioni sia per quest’anno che per il prossimo.

In Italia, dove il PIL è cresciuto del 3,9% nel 2022 trainato dalla domanda interna, il forte aumento dei prezzi dell’energia nella seconda metà dell’anno ha portato a un netto rallentamento dei consumi privati e degli investimenti da parte delle imprese. Il tutto in un contesto di aumento dei costi di finanziamento. Nel 2023 il PIL dovrebbe crescere dello 0,8% in termini reali, mentre la Germania si fermerà allo 0,2% e la Francia allo 0,6%. Farà meglio la Spagna con un miglioramento dell’1,4%. L’economia che crescerà di più sarà quella dell’Irlanda: 4,9%.

La resilienza dell’UE dà speranza alla ripresa

Dopo un’espansione sostenuta nel primo semestre del 2022, la crescita ha subito un calo nel terzo trimestre, sebbene leggermente inferiore alle previsioni. Nonostante gli shock negativi eccezionali, l’economia dell’Unione ha evitato la contrazione nel quarto trimestre prospettata nelle previsioni d’autunno. Il tasso di crescita annuo per il 2022 è attualmente stimato al 3,5% sia nell’UE che nella zona euro.

Gli sviluppi favorevoli rispetto alle previsioni di autunno hanno migliorato le prospettive di crescita per quest’anno. La continua diversificazione delle fonti di approvvigionamento e il forte calo dei consumi hanno lasciato i livelli di stoccaggio del gas al di sopra della media stagionale degli ultimi anni e i prezzi del gas all’ingrosso sono scesi ben al di sotto dei livelli prima della guerra. Inoltre, il mercato del lavoro dell’UE ha continuato a registrare buoni risultati e il tasso di disoccupazione è rimasto al suo minimo storico del 6,1% fino alla fine del 2022. La fiducia sta aumentando e le analisi di gennaio indicano che anche l’attività economica dovrebbe evitare una contrazione nel primo trimestre del 2023.

«Nella Ue l’eterogeneità in termini di andamento della crescita economica resta elevata e ciò era già visibile in autunno per adattamento e risposta alla crisi energetica», ha spiegato il commissario all’economia Paolo Gentiloni. Specificando che l’economia europea «ha superato le aspettative lo scorso anno, con una crescita resiliente nonostante le onde d’urto della guerra di aggressione Russa. E siamo entrati nel 2023 su basi più solide del previsto: i rischi di recessione e penuria di gas sono svaniti e la disoccupazione rimane ai minimi storici». Tuttavia, ha aggiunto, «gli europei devono ancora affrontare un periodo difficile. La crescita dovrebbe ancora rallentare sulla scia di forti venti contrari e l’inflazione abbandonerà la sua presa sul potere d’acquisto solo gradualmente nei prossimi trimestri».

I rischi sulle prospettive economiche sono più equilibrati

Sebbene l’incertezza che circonda le previsioni rimanga elevata, i rischi per la crescita sono sostanzialmente bilanciati. La domanda interna potrebbe risultare più elevata del previsto qualora i recenti cali dei prezzi del gas all’ingrosso dovessero ripercuotersi più fortemente sui prezzi al consumo e i consumi si dimostrassero più resilienti. Tuttavia, non si può escludere una potenziale inversione di tale calo dei prezzi, visto il protrarsi delle tensioni geopolitiche. Anche la domanda esterna potrebbe rivelarsi più robusta in seguito alla riapertura della Cina, cosa che potrebbe tuttavia alimentare l’inflazione a livello mondiale.

Italia verso un nuovo percorso di crescita nonostante le incognite

Nel nostro Paese, dopo la piccola contrazione registrata nell’ultimo trimestre del 2022, l’attività economica dovrebbe riprendere solo gradualmente quest’anno, poiché i consumi delle famiglie continuano a essere frenati dalla perdita di potere d’acquisto. Nella seconda metà dell’anno, si prevede che la spesa per i consumi riprenda a crescere, in parallelo all’accelerazione degli investimenti, anche grazie alla realizzazione dei progetti di investimento pubblico inclusi nel PNRR dell’Italia.

«Le stime per l’economia sono più positive di quanto ci si aspettasse qualche mese fa, il che non vuol dire che avremo una crescita travolgente, ma certo eviteremo la recessione e potremo avviare l’economia lungo un nuovo percorso di crescita», ha dichiarato Gentiloni, aggiungendo per l’Italia che «il Paese ha avuto una crescita straordinaria dopo la pandemia dimostrando il dinamismo e la capacità di adattamento delle imprese. Certamente questo dinamismo sarà più forte se riuscirà a usare al meglio e fino in fondo le risorse europee che danno un impulso ancora maggiore a investire in un Paese che deve sempre tenere sotto controllo la finanza pubblica».

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