Economia

PNRR, il 31 dicembre arriva la prima rata. Ecco gli obiettivi raggiunti dall’Italia e le prossime tappe

29
Dicembre 2021
Di Andrea Sivo

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sta finalmente entrando nel vivo. Dopo aver ricevuto la scorsa estate il pre-finanziamento del 13% delle risorse totali, che ammontano a 191,5 miliardi di euro, il 31 dicembre l’Italia otterrà la prima rata delle risorse previste dal Piano: si tratta di 24,1 miliardi di euro, di cui 11,5 miliardi di sovvenzioni e 12,6 miliardi di prestiti, che vengono erogati a seguito della valutazione positiva della Commissione europea sui 51 targets & milestones (27 riforme e 24 investimenti) che il nostro Paese ha realizzato negli scorsi mesi.

Prima di Natale, il Governo ha approvato la prima Relazione sullo stato di attuazione del PNRR che è stata trasmessa al Parlamento, in vista dell’erogazione della prima tranche delle risorse europee, per fornire un resoconto dettagliato degli obiettivi raggiunti nel 2021, nonché delle misure che i diversi Ministeri stanno mettendo in campo per gli oltre cento targets & milestones che l’Italia dovrà conseguire entro il 2022.

Palazzo Chigi

LA CABINA DI REGIA
Innanzitutto, il Governo ha provveduto a definire la governance incaricata di gestire le risorse e monitorare l’attuazione del PNRR, con un ruolo di primo piano che è stato assegnato alla Cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Servizio Centrale per il PNRR istituito in seno alla Ragioneria Generale dello Stato. Sono state avviate, inoltre, alcune semplificazioni di iter procedurali fondamentali per realizzare gli interventi previsti dal Piano entro il 2026, come ad esempio la piena operatività della Commissione tecnica VIA per i progetti PNRR-PNIEC e l’istituzione della Soprintendenza unica speciale per il PNRR.
Parallelamente, ha avuto inizio il percorso di semplificazione delle procedure per gli appalti pubblici, grazie a una serie di provvedimenti finalizzati a ridurre i tempi tra pubblicazione del bando e aggiudicazione degli appalti, a istituire un sistema di monitoraggio per velocizzare l’iter tra aggiudicazione e realizzazione dell’infrastruttura e a incentivare meccanismi alternativi di risoluzione delle controversie in fase di esecuzione dei contratti pubblici. Le semplificazioni volute dal Governo hanno riguardato anche le procedure amministrative per la valutazione e l’approvazione dei progetti infrastrutturali, attraverso l’eliminazione dell’obbligo di parere da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici per i progetti di valore inferiore a cento milioni di euro e lo snellimento dell’iter di approvazione dei progetti ferroviari.

DIGITALIZZAZIONE
Alcune misure hanno riguardato il processo di digitalizzazione del Paese, per il quale l’Italia investirà più di 40 miliardi delle risorse del PNRR: in particolare, sono stati adottati importanti provvedimenti per la semplificazione e velocizzazione delle procedure di acquisto dei beni e servizi informatici e per la connettività ed è stata approvata la “Strategia Cloud Italia” finalizzata ad abilitare e accelerare il processo di migrazione verso il Cloud dei servizi e dei dati delle PA centrali e locali. La strategia prevede la creazione del cosiddetto “Polo Strategico Nazionale”, che dovrà contenere i dati più sensibili della PA, per il quale sarà lanciata una gara a inizio 2022.

TRANSIZIONE ECOLOGICA
Anche per quanto riguarda l’altra fondamentale transizione che il PNRR intende accelerare, quella ecologica, sono stati avviati importanti provvedimenti come la definizione dei criteri e delle modalità per l’attribuzione di risorse destinate a migliorare il ciclo della raccolta, del trattamento e del riciclo dei rifiuti, primo step per realizzare, nei prossimi anni, nuovi impianti di gestione dei rifiuti e ammodernare gli impianti esistenti. In quest’ottica, molto importante è anche la riforma finalizzata a promuovere la produzione e il consumo di gas rinnovabile, che fornirà il quadro normativo nel quale sarà possibile effettuare gli investimenti per la conversione di impianti a gas e l’installazione di nuovi impianti a biometano. Altri traguardi di rilievo per sostenere l’economia circolare e la transizione green riguardano il rafforzamento dell’Ecobonus e del Sismabonus per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici, l’approvazione del Piano di controllo nazionale dell’inquinamento atmosferico, della riforma del quadro giuridico per un uso sostenibile dell’acqua, del piano operativo per il sistema di monitoraggio integrato per prevenire i fenomeni di dissesto idrogeologico e del quadro regolatorio per gli interventi contro i rischi di alluvione.

INCLUSIONE
In questi primi mesi di attuazione del PNRR, l’Italia ha anche raggiunto importanti obiettivi finalizzati a favorire una maggiore inclusione dei soggetti più vulnerabili all’interno della società: in particolare, è stata approvata la legge quadro sulle disabilità, che rappresenta il primo intervento normativo sistematico nel nostro Paese, in conformità alle disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Rientrano in quest’ambito anche la riforma della governance delle Zone Economiche Speciali (ZES), strumento molto importante per la strategia di rilancio delle aree produttive del Sud Italia, e la definizione dei Piani operativi degli investimenti infrastrutturali per ciascuna delle otto zone speciali del Mezzogiorno.
Al raggiungimento della parità di genere, uno degli obiettivi trasversali di tutte le missioni del PNRR, contribuisce il traguardo relativo all’approvazione del Fondo per sostenere l’imprenditoria femminile.

COMPETENZE
Un altro obiettivo molto importante per il rilancio dell’occupazione riguarda la definizione del nuovo Programma nazionale GOL (Garanzia di occupabilità dei lavoratori). Si tratta del primo adempimento di un processo destinato a dotare il Paese di politiche attive idonee ad accompagnare il processo di transizione digitale. In particolare, il Programma GOL prevede un approccio personalizzato e definisce percorsi specifici che costituiscono livelli essenziali delle prestazioni (LEP), esigibili da ogni lavoratore, con priorità per i soggetti più vulnerabili. In quest’ambito si inserisce anche il rifinanziamento del Piano nazionale Nuove Competenze, finalizzato a sostenere le aziende che investono nei percorsi di reskilling e upskilling dei lavoratori.

SANITÀ
Il Governo ha anche avviato alcune misure che rientrano nella missione “Salute” del PNRR: in particolare, è stato adottato il Piano di riorganizzazione delle strutture sanitarie per l’emergenza pandemica, finalizzato a rafforzare la capacità degli ospedali e incrementare il numero di posti letto di terapia intensiva e semi intensiva.

SCUOLA
Sono stati adottati anche importanti provvedimenti per porre le basi della riforma del sistema scolastico: le misure approvate mirano a introdurre un grado maggiore di flessibilità nei percorsi curriculari, al fine di rispondere all’evoluzione della domanda di competenze del mercato del lavoro, nonché a semplificare e velocizzare l’accesso all’esercizio delle professioni. Inoltre, sono state approvate alcune misure per avviare la realizzazione di nuovi alloggi per gli studenti delle università e per riformare il quadro di regolazione delle borse di studio, in modo da garantire la parità di accesso per tutti gli studenti.

TURISMO
Anche il settore del turismo, uno dei più colpiti dalla pandemia, ha iniziato a beneficiare delle risorse previste dal PNRR attraverso alcune misure specifiche, come la creazione di un Fondo tematico della Banca europea degli investimenti e lo sblocco dei finanziamenti per il Fondo nazionale per il turismo, il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e il credito di imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive.

PMI
Infine, nell’ottica di aumentare la produttività, la competitività, il livello di digitalizzazione e la sostenibilità delle PMI sono state conseguite alcune milestones che riguardano il Piano “Transizione 4.0”: è stata ampliata la platea delle imprese beneficiarie delle soluzioni agevolabili ed è stato esteso l’orizzonte temporale degli investimenti. Inoltre, è stato costituito un Comitato scientifico incaricato di procedere alla valutazione del Piano e adattarlo ai nuovi e più restrittivi criteri del PNRR in materia di finanziamento dei progetti.
Altro traguardo di interesse per il mondo produttivo è quello relativo agli investimenti IPCEI (Important Projects of Common European Interest), con l’avvio della manifestazione di interesse per l’identificazione dei progetti nazionali da candidare. Infine, è stato rifinanziato con 1,2 miliardi di euro il Fondo gestito da SIMEST che dovrà erogare sostegno finanziario ad almeno 4.000 imprese italiane per sostenerne l’internazionalizzazione.

GIUSTIZIA
Tra gli obiettivi più complicati da raggiungere ci sono senza dubbio quelli che riguardano la giustizia, tema particolarmente divisivo tra i partiti che sostengono il Governo Draghi. Dopo l’approvazione delle leggi delega sulla riforma del processo civile e del processo penale, nei prossimi mesi dovranno essere adottati tutti i provvedimenti attuativi previsti per riformare il settore giudiziario.

PROSSIMI STEP
L’Italia sembra quindi aver iniziato con il piede giusto l’attuazione del PNRR, che entrerà nella fase decisiva a partire dal prossimo anno con l’avvio di molte gare che porteranno all’erogazione delle risorse ai soggetti incaricati di implementare i progetti. In questa fase, un ruolo fondamentale sarà svolto dagli enti territoriali, che saranno i soggetti attuatori di gran parte dei progetti. Nella relazione sull’attuazione del PNRR si stima che circa il 36% delle risorse del Piano (un totale di 66 miliardi, che si estendono a 80 miliardi se si considera anche il Fondo complementare al PNRR) sarà affidato direttamente a Regioni, Province, Comuni, Città metropolitane o altre amministrazioni locali. Il successo del PNRR dipenderà quindi dalla capacità di questi attori di spendere in modo efficiente le risorse europee, invertendo un trend che spesso in passato, soprattutto al Sud, ha ostacolato la crescita e l’innovazione del Paese.

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