Economia

Perché l’offerta di scambio Unicredit potrebbe convincere gli azionisti BPM

25
Novembre 2024
Di Paolo Bozzacchi

Carta contro carta. No, non stiamo giocando a burraco. Ma tecnicamente sono le parole chiave che giustificano al meglio il prezzo dell’offerta pubblica di scambio proposta da Unicredit nei confronti di Banco BPM, che sta facendo discutere. Se il prezzo proposto da Unicredit contempla infatti appena lo 0,5% di premio rispetto alla chiusura del titolo BPM di venerdì scorso, quest’ultimo attualmente scambia tra le 5 e 6 volte i propri utili, in linea proprio con Unicredit (6). Questo significa che ai prezzi di mercato di oggi le due carte praticamente si equivalgono e nessuno dei due titoli è sopravvalutato. Gioco forza la questione per gli azionisti BPM si fa interessante.

Le puntate precedenti del risiko bancario

Sono passate appena 3 settimane da quando BPM ha presentato un’offerta per l’acquisto dell’asset manager Anima Holding, per un corrispettivo da oltre 1,6 miliardi di euro. Ne sono trascorse appena due di settimane, da quando sempre BPM ha acquistato il 5% di MPS. Oggi nuova puntata, con l’offerta Unicredit da 10,1 miliardi di euro per la totalità delle azioni BPM (valutata 6,66 euro per azione).

Occhi puntati su Commerzbank

Nel caso l’Ops su BPM andasse a buon fine, Unicredit diventerebbe la terza banca europea per capitalizzazione di mercato. Con la mossa di stamattina gli occhi degli operatori sono tutti rivolti a Commerzbank, di cui Piazza Gae Aulenti ha acquistato a inizio settembre il 9% delle azioni, pari a circa metà della quota che aveva in portafoglio il governo tedesco prima di disimpegnarsi parzialmente.

Orcel fa chiarezza

“BPM è un obiettivo storico, Commerzbank un investimento che ci metterà tempo a maturare”. Chiarisce il senso delle ultime mosse Andrea Orcel Ceo di Unicredit, in apertura della call con gli analisti e la comunità finanziaria dopo l’annuncio del lancio dell’Ops. “L’offerta è autonoma e indipendente” rispetto all’investimento in Commerzbank, ha aggiunto Orcel. Considerato comunque “importante” e “con potenziale upside”. L’Ops secondo Orcel crea valore per tutti gli stakeholder e “rafforza la posizione in Italia, dove il sistema bancario ha bisogno di essere consolidato. Anche l’Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi che consentano di sviluppare l’economia e competere con altre economie e Unicredit è ora ben posizionata per rispondere a questa sfida”. Riguardo al Monte dei Paschi di Siena Orcel ha chiarito che al momento “Unicredit non ha alcuna ambizione su MPS”.