Economia
Ocse, il reddito delle famiglie cresce tranne che in Italia
Di Giampiero Cinelli
Il reddito reale delle famiglie in area Ocse è aumentato nel secondo trimestre ma in Italia è diminuito dello 0,3%. A riferirlo appunto l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Nell’area Ocse, la crescita del reddito, per il quarto trimestre consecutivo, è stata dello 0,5%, mentre il Pil reale per abitante è cresciuto dello 0,4%. Tra le economie del G7, il reddito delle famiglie per abitante è cresciuto in tutti i Paesi, tranne che in Italia, che nel secondo trimestre secondo l’analisi Ocse scende dello 0,3% anche riguardo al Pil.
Un «rafforzamento delle competenze è oggi essenziale per accompagnare la transizione ecologica e trarre beneficio dalle possibilità offerte dall’Intelligenza Artificiale», si legge nella nota Ocse, nell’edizione 2023 delle Prospettive sulle competenze (Oecd Skills Outlook 2023).
«Le competenze giocano un ruolo cruciale nella costruzione di economie e società solide, eque e durature, ma i bisogni in competenze delle nostre economie e delle nostre società evolvono», ha dichiarato il segretario generale dell’Ocse Mathias Cormann, aggiungendo: «Affinché ognuno possa contribuire allo sviluppo e alla crescita economica traendo beneficio, in particolare, dalle opportunità create con le trasformazioni ecologiche e digitali, i responsabili pubblici devono migliorare l’allineamento dell’istruzione e della formazione sulle competenze di cui il mercato del lavoro ha bisogno. Questo è indispensabile per aiutare i lavoratori a fronteggiare le importanti conseguenze di queste trasformazioni sul mercato del lavoro».
La nazione ad aver registrato l’aumento più significativo del reddito familiare pro capite è il Canada (+1,2%) vista la crescita delle retribuzioni di dipendenti e autonomi, seguono Regno Unito e Stati Uniti. Bene anche Francia e Ungheria, che ha sfruttato bene l’attenuarsi dell’inflazione. La nazione invece che ha visto la contrazione maggiore del reddito reale famigliare pro capite è la Polonia (-3,4%), con un calo anche del PIL reale pro capite (-1,3%).
L’Italia dovrebbe comunque chiudere il 2023 con un Pil in crescita, seppur di poco, che tutte le principali istituzioni danno tra il +0,7 e il +0,8%.