Economia
Natale 2024: cresce la spesa, ma pesa l’inflazione
Di Elisa Tortorolo
Quasi 250 euro a testa da spendere per questo Natale 2024, specialmente grazie all’ecommerce e perchè no, anche all’algoritmo. In un’Italia ancora sospesa tra spensieratezza e realtà economica complessa, infatti, il Natale sembra portare con sé un rinnovato entusiasmo per lo shopping festivo. Dai dati di Confcommercio diffusi qualche giorno fa emerge un quadro in cui il Paese, pur continuando a fare i conti con l’inflazione, dimostra una crescente propensione alla spesa per i regali. A livello nazionale, il budget medio per i doni natalizi è in aumento: gli italiani sono pronti a spendere circa 210-220 euro a testa, con percentuali di partecipazione che sfiorano l’80% in diverse regioni.
La corsa agli acquisti, tuttavia, si è già giocata in parte a novembre, durante il Black Friday e il Cyber Monday. Sempre più italiani scelgono di approfittare degli sconti anticipati, con effetti visibili sui dati di dicembre: nelle grandi città come Roma e Milano, oltre il 50% dei consumatori si è anticipato parte dei regali a fine novembre. E chissà che questo preludio di feste tolga un po’ di magia – e di incassi – al mese più atteso dell’anno per il commercio.
Comunque, le tredicesime continuano a rappresentare un traino importante per i consumi di questo Natala 2024: a Milano, si prevede una crescita del giro di affari per un +11,3%, raggiungendo 1,2 miliardi di euro; ma anche a Bergamo si registrano incrementi del 7,4%, grazie all’aumento degli occupati e a salari leggermente più alti.
Tra la resistenza del commercio tradizionale e la spinta delle piattaforme online, le associazioni di categoria lanciano un appello chiaro: fare acquisti nei negozi di prossimità non è solo una scelta economica, ma anche culturale. “Fare shopping è un atto politico”, sottolinea Franco Marinoni di Confcommercio Toscana, invitando gli italiani a sostenere le attività locali.
Se i dati mostrano segnali di miglioramento rispetto agli ultimi anni, il divario economico tra le famiglie resta un nodo irrisolto. Sempre a Bergamo, per esempio, si osserva un aumento della spesa media per i regali, che passa da 174 a 220 euro, ma con un’attenzione crescente alle spese incomprimibili come energia e gas. Una fotografia simile si trova in altre città, dove i consumi crescono nominalmente, ma spesso per effetto dell’inflazione più che di una reale disponibilità economica.
“Siamo lontani dai fasti del periodo pre-Covid”, ammette Giovanni Zambonelli, presidente di Confcommercio Bergamo, ricordando che il Natale 2024, pur in ripresa, non ha ancora riacquistato lo slancio degli anni d’oro. Tuttavia, in tutta Italia si respira una timida voglia di normalità, tra presenze turistiche in crescita, vendite in lieve miglioramento e un’inaspettata fiducia per il futuro.
In attesa del 25 dicembre, dunque, gli italiani iniziano lentamente a tornare a credere che regalare un sorriso – fosse anche con un pacchetto ben confezionato – resti il modo migliore per affrontare le sfide di un anno difficile.