Economia
Mps-Mediobanca, a Siena l’assemblea dice sì all’operazione
Di Giampiero Cinelli
L’assemblea dei soci di Mps ha detto sì all’aumento di capitale da oltre 13 miliardi, che permette di finalizzare l’offerta pubblica di scambio su Mediobanca. L’accordo finale porterebbe Mps a detenere il 66,67% dei diritti di voto nelle assemblee di Mediobanca, una prospettiva sostenuta in primis dal Ministero delle Finanze (azionista dell’istituto senese all’11%), ma anche dai principali soci quali Gruppo Caltagirone e Delfin della famiglia Del Vecchio, oltre a Banco Bpm e Anima.
A inizio seduta l’affluenza è stata del 73,6% del capitale, una percentuale che ha permesso la maggioranza dei due terzi sul penultimo punto sotto i riflettori, appunto l’aumento di capitale. Una delle chiavi dell’accordo è chiaramente la questione di Generali. Nella società assicurativa c’è Mediobanca al 13,10% e anche Caltagirone con una partecipazione del 6,92%, ma l’Ad di Monte Paschi Luigi Lovaglio ha ridimensionato, dicendo che tutti i brand saranno tutelati, che il core business resterebbe quello delle attività bancarie e che Generali non sarebbe determinante ai fini degli utili che deriverebbero una volta concretizzata l’offerta. Un’offerta su cui serve l’approvazione di Consob e Bce, già attive. Ad ogni modo la grande manovra non può lasciare indifferenti i big del mondo creditizio (da considerare anche il 3,49% di Mediolanum in Mediobanca): la posta in gioco è quella del terzo polo bancario italiano, con il coinvolgimento nel board del governo e con a disposizione anche l’asset assicurativo.
Il via libera delle authority ci sarà a giugno, mentre dopo l’approvazione del piano verrà presentato il prospetto informativo dell’operazione con le date. L’impulso dunque nei mesi estivi e lì si potrà constatare l’adesione formale da parte dei soci. Il Monte dei Paschi, su richiesta della Consob, ha integrato la documentazione depositata per l’assemblea, mentre la BCE ha autorizzato l’aumento di capitale di MPS legato all’offerta pubblica di scambio (OPS) su Mediobanca. In particolare, ha approvato la computabilità delle nuove azioni emesse come capitale primario di classe 1 (CET1).
L’ok di oggi è comunque un tassello fondamentale. Prima di deliberare la ricapitalizzazione, c’è stato il semaforo verde quasi unanime al bilancio della banca senese. I soci, inoltre, nella sessione ordinaria hanno approvato (con il 98,95% dei voti favorevoli del capitale rappresentato) la politica in materia di remunerazione dei dividendi e la proposta di approvazione del sistema incentivante 2025 (con il 99,63%). L’assemblea ha quindi approvato l’integrazione del Cda con la cooptazione di 5 consiglieri, ovvero Alessandro Caltagirone, Elena De Simone, Marcella Panucci, Francesca Paramico Renzulli e Barbara Tadolini.
Il Presidente di Monte Paschi Nicola Maione ha detto oggi prima di aprire i lavori: «Mps è un patrimonio del nostro Paese che avrà ancora di più un ruolo strategico nel futuro del nostro sistema bancario. Quando si lavora tutti insieme per un obiettivo comune si raggiungono risultati straordinari. Il presidente ha quindi ringraziato il Cda e tutti i dipendenti della banca sottolineando come la «condivisione profonda dei nostri principi ci aiuterà ad affrontare con successo le sfide che il mercato ci pone di fronte. La coralità è la carta vincente del Monte».
