Economia
Monti, «Ansioso della relazione di Fitto». Vestager rimarca il Codice di Condotta sull’IA
Di Giampiero Cinelli
«Se alle elezioni del 2024 dovesse affermarsi nel Parlamento europeo una maggioranza che vuole costruire un’Europa diversa da quella costruita finora va bene, si misureranno con la realtà e i cittadini valuteranno. Se invece dovesse affermarsi una maggioranza di forze contrarie all’integrazione europea sarebbe un problema, ma credo ci sia questo pericolo, lo abbiamo corso nel 2019». Non manca mai la trasparenza a Mario Monti, che ha parlato al Festival dell’Economia di Torino, confrontandosi con la Commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager in collegamento. Poi l’ex premier ha usato una metafora ittica, per restituire il livello di resilienza delle istituzioni comunitarie: «Non dobbiamo vedere l’Europa che sta a Bruxelles come il tonno nella scatoletta, ansioso di vedere se qualcuno va ad aprirlo per mangiarlo. La capacità dei tonni istituzionali di resistere a chi vuole aprire le scatole per mangiarli è molto, molto grande». E di questo, considerando quante volte nella storia recente l’Ue è stata data per morta, va dato atto. Secondo Monti «ci sarà una lotta politica e sempre di più si intrecceranno dibattiti politici nazionali ed europei. Questo è un bene È bello che ci sia lotta politica per conquistare la maggioranza in Ue. Se nel parlamento europeo c’è una maggioranza plurale e di conseguenza c’è una commissione pluripartitica questo è un bene perché dovrebbe essere il partito dell’integrazione, della non ostilità alla Ue ma anzi il desiderio di costruirla meglio».
Il senatore non poteva non focalizzarsi sul Pnrr, tema al centro del suo intervento, riflettendo sulla nuova direzione che Raffaele Fitto sta cercando di imprimere al grande piano di investimenti: «Anche come parlamentare sono ansioso di vedere la relazione del ministro Fitto sul Pnrr, che dovrebbe essere disponibile a brevissimo. Finalmente vedendo le carte e i numeri sarà possibile farsi un’idea un po’ meno mitologica del Pnrr e un po’ più concreta. Spero non si sprechi un’occasione straordinaria di ammodernamento. Sappiamo che questa misura è una grandissima occasione per l’Italia che giocherà spero in positivo. Se invece i risultati dovessero essere tardivi e scarsi, ci sarà un costo importante per il nostro paese, anche dal punto di vista del prestigio in Europa. Sono sicuro che non sarà così e spero leggendo la relazione fatto di trovare elementi di rassicurazione», ha affermato Monti.
IA, l’importanza del Code of Conduct
Margrethe Vestager si è soffermata sulla situazione relativa alla governance della transizione digitale ed ecologica: «Dobbiamo agire subito perché la tecnologia relativa all’intelligenza artificiale si sviluppa velocemente e la democrazia potrebbe non stare al passo. Siccome questa tecnologia si sta sviluppando a una velocità incredibile siamo pervenuti a un ‘Code of Conduct‘ (Codice di condotta) che può essere seguito anche se non è ancora una normativa e quindi non è obbligatorio». La Commissaria ha fatto notare che anche gli altri Paesi, come gli Usa, hanno preoccupazioni simili alle nostre sul fatto che queste tecnologie siano molto forti quindi bisogna prevenire i rischi. «In particolare con gli Usa abbiamo concordato di dare una spinta nelle prossime settimane allo sviluppo del Code of Conduct».
La competizione sugli investimenti
La strada verso il green può considerarsi soddisfacente, «sull’industria green l’Italia sta facendo molto, soprattutto per quanto riguarda i semiconduttori, settore cruciale al quale è stato dato supporto dal governo – ha detto –. Penso che sia importante che tutti gli Stati membri siano parte della trasformazione europea. Vediamo che gli Usa cercano di avere un vantaggio supportando ad esempio la produzione di idrogeno, delle batterie, in generale per ciò che serve per la transizione. Il paradosso è che c’è abbastanza spazio per l’industria geeen ovunque, in Italia, Cina e Usa, altrimenti non riusciremo a portare a termine la transizione. Per rispondere all’accelerazione Usa – ha concluso – facciamo i compiti e supportiamo i Paesi Ue per produrre batterie a idrogeno e cerchiamo di capire come potere implementare il supporto in tutta Europa perché ad alcuni paesi serve di più».