Economia

Moda, Urso: asset strategico, 250 milioni nel 2025 per il rilancio del settore con 100 mld di fatturato

24
Gennaio 2025
Di Ilaria Donatio

Si è concluso, al ministero delle Imprese e del Made in Italy, il tavolo nazionale del settore moda. A presiederlo il ministro Adolfo Urso. Partecipano i rappresentanti delle principali associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali del comparto. E l’annuncio che fa il titolare delle Imprese e del Made in Italy è significativo: 250 milioni di euro pronti per essere destinati al settore della moda per il 2025.

“Il governo destina 250 milioni di euro al settore della moda per il 2025, una scelta strategica per sostenere un comparto che rappresenta l’eccellenza del made in Italy e un pilastro della nostra economia”, ha detto Urso: “Una cifra significativa – ha commentato – messa a disposizione attraverso strumenti concreti per dare alle aziende della moda la stabilità e la fiducia di cui hanno bisogno per tornare a crescere”.

Moda, 100 miliardi di fatturato
“La moda rappresenta un asset strategico e simbolo del Made in Italy con 100 miliardi circa di fatturato e un export atteso di 90 miliardi nel 2024. Ma non è solo economia, la moda è anche cultura, storia, identità, appunto uno stile di vita che guarda alla qualità e alla cura della persona”, ha detto Urso, aprendo i lavori del Tavolo della moda a Palazzo Piacentini, “il quarto in seduta plenaria, che ci permetterà di definire la nostra risposta alla crisi globale del lusso che lo scorso anno ha perso circa 50 milioni di consumatori, a cominciare proprio dalla Cina. Mi fa piacere che a questo tavolo vi sia una così larga partecipazione, 8 regioni, tutti i sindacati e decine di associazioni del settore. Voi siete la avanguardia del Made in Italy, l’emblema dell’Italia”. 

Per questo “il settore è al centro della nostra politica industriale, come dimostra la nuova denominazione del ministero. Inoltre, quanto contenuto nel libro verde ‘Made in Italy 2030’, sottoposto alla vostra consultazione, riflette molto di quel che abbiano fatto insieme in questi due anni, in un confronto continuo e costruttivo sin dal primo tavolo che ho presieduto nei primi mesi della legislatura il 23 gennaio 2023”.

Appena pubblicato il bando La Perla: inizia la riscossa
Dunque, il ministro parla di una “scommessa” che era difficile vincere e da cui, oggi, potrebbe partire la riscossa per l’intero settore della moda: “Mi fa piacere condividere con voi quello che ritengo possa essere il simbolo della riscossa: proprio oggi è stato pubblicato il bando per la vendita unitaria degli asset, compresi marchio e dello stabilimento produttivo, del Gruppo La Perla. Certamente ora potrà essere avviata sulla strada del rilancio”. 

“Era una scommessa – ha aggiunto – che appariva impossibile per il groviglio legale e legislativo, con quattro diverse gestioni commissariali in Italia e in Gran Bretagna, ma ci siano riusciti. Una svolta, un esempio e un modello che farà scuola. Avevo assicurato alle lavoratrici de La Perla che avremmo raggiunto l’obiettivo, lo stiamo mantenendo. Noi non molliamo mai. Noi – ha concluso – manteniamo gli impegni”.

Battaglia per sostenibilità settore moda si vince in Ue
La battaglia per la sostenibilità industriale si vince o si perde in Europa. Così, Urso indica come sensibile, il “fronte della revisione e della attuazione dei regolamenti europei”, su cui il Ministero lavora “insieme al Mase”: “La gran parte di questi dossier, infatti, è stata affrontata finora solo nell’ottica, spesso ideologica, della transizione ambientale, trascurando gli impatti sociali e industriali, come è successo per i settori del tessile e dell’auto”.

Il ministro, dunque, ha sottolineato “l’impegno” sui dossier riguardanti la Responsabilità estesa del produttore per la filiera sul quale il Mase, di concerto con il Mimit, ha redatto uno schema di decreto che ha introdotto “importanti novità”. È stato inoltre ricordato che il Mimit sta partecipando a due gruppi di lavoro europei sul Regolamento che riguarda l’etichettatura dei prodotti tessili con l’obiettivo di modificare il contenuto complessivo del Regolamento tenendo conto delle esigenze delle imprese, che si aggiunge all’impegno nelle riunioni negoziali in Commissione per l’adozione del Regolamento Ecodesign.

E al netto delle “ristrettezze del Bilancio, lo sforzo complessivo messo in campo dal governo” per il “rilancio industriale nella sfida alla duplice transizione green e digitale” è stato pari a “22 miliardi stanziati per le imprese, di cui possono usufruire anche le imprese del comparto moda, di cui 3 miliardi dedicati esclusivamente alle PMI e 4 miliardi destinati esclusivamente alle imprese del Mezzogiorno”.