Economia
G7, Mimit: perché è fondamentale riunire il mondo dell’impresa
Di Giampiero Cinelli
Il G7 presieduto dall’Italia si avvicina. A prepararlo ci sono iniziative istituzionali importanti. In vista della prima riunione ministeriale sui temi dell’industria, della tecnologia e del digitale, in programma il 14 e 15 marzo a Verona e a Trento, è stata presentata oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy la relazione “Impresa Italia verso il G7”, con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il professor Marco Fortis, economista e vicepresidente Fondazione Edison ed Emma Marcegaglia, Presidente del Comitato di Confindustria per il B7, cioè “il G7 degli imprenditori”.
Marcegaglia ha evidenziato come In questi anni di shock continui ci sia una chiara resilienza del nostro sistema manifatturiero. «Il sistema manifatturiero italiano è più forte e diversificato, ci sono delle imprese competitive e credo. Ci presentiamo con un sistema manifatturiero forte, pur stanti le attuali crisi in Ucraina e Mar Rosso».
«La difesa del sistema internazionale basato sullo stato del diritto, il rapporto con le nazioni in via di sviluppo e le economie emergenti e l’Africa, l’Intelligenza Artificiale e i suoi meccanismi di governance sono le priorità della Presidenza italiana del G7. L’Italia ha ritenuto di ripristinare il gruppo B7 Industria, gli incontri degli imprenditori dei Paesi del G7 che si svolgeranno in parallelo a quelli politici dei governi, siccome la sicurezza politica dell’Occidente passa sempre più per il concetto di sicurezza economica e di autonomia strategica e questa per nuove forme di collaborazione tra Stati ed imprese», ha detto Marco Fortis, aggiungendo: «Soprattutto nelle tecnologie e nei domini che saranno determinanti per il futuro, come il settore aerospaziale e le tecnologie abilitanti come i semiconduttori, l’Intelligenza artificiale, il Quantum Computing. Dunque anche attraverso la ministeriale tra Verona e Trento si vuole assicurare lo sviluppo e l’adozione di tecnologie di nuova generazione all’interno dei nostri sistemi industriali, per dare un concreto slancio alla produttività e alla competitività in maniera rispettosa dei principi democratici, dell’etica e della sostenibilità ambientale, sociale ed economica».
Anche Adolfo Urso ha ribadito la necessità di perseguire la sicurezza globale rendendo più partecipe il sistema industriale; per il ministro l’industria è assolutamente prioritaria oggi nel confronto tra le grandi democrazie occidentali per garantire l’autonomia strategica produttiva dei nostri continenti rispetto alla sfida globale. «Dobbiamo reagire con le nuove tecnologie – di qui il G7 sull’industria – per restituire piena competitività ai nostri Paesi, certamente la nostra Europa e più largamente ai Paesi delle economie occidentali».
Il B7 farà le sue proposte sulla regolamentazione dell’IA e in generale si muoverà su quattro temi economici principali: catene globali, transizione energetica, digitale, demografia e competenze con l’intelligenza artificiale che è trasversale a tutti.
«Solo l’inizio di un lavoro che comincerà a Verona, ma che durerà tutto l’anno e quest’anno nascerà anche un gruppo di lavoro sui semiconduttori. Il G7 conclusivo ci servirà a tirare le somme di ciò che è stato fatto e il testimone passerà al Canada», ha concluso Urso.