Economia

Lingotti d’oro dalla Russia in Svizzera. Si apre l’indagine sul sostegno occulto alla guerra

28
Giugno 2022
Di Giampiero Cinelli

Scappare con i soldi in Svizzera fa parte dell’immaginario. Scappare in Svizzera con i lingotti d’oro un po’ meno. Eppure, qualcosa di simile sarebbe accaduto. Protagonisti della trama alcuni oligarchi russi. Sulla vicenda indagano ora le autorità elvetiche. Una quantità di lingotti del valore di circa 200mila franchi (192mila euro) risulta essere stato collocato in Svizzera, nonostante la nazione si sia progressivamente adeguata alle sanzioni imposte a Mosca. Lo spostamento di questi preziosi beni è stato confermato dall’Ufficio Federale della Dogana. Eppure la Svizzera ha smesso di importare oro dalla Russia da quando il pacchetto di sanzioni è stato messo a punto.

Si tratta di valori equivalenti a quelli di prima della guerra, dice Bloomberg. La Russia è il secondo maggiore produttore di oro al mondo, dal canto suo la Svizzera costituisce il principale snodo mondiale di commercio dell’oro. Buona parte del quale viene proprio dalla Russia. Oro che viene lavorato in quattro raffinerie della Confederazione, tre delle quali si trovano nel Canton Ticino. Ma dallo scoppio della guerra non accettavano più oro russo in seguito al divieto del London Bullion Market, interessato dal sistema di sanzioni finanziarie. Secondo alcune indiscrezioni, su cui lavorano anche giornali svizzeri, i lingotti potrebbero essere transitati dal Regno Unito.

L’attenzione nei confronti della questione viene dal rischio che le sanzioni nascondano delle falle. Si tratta di oro già raffinato che dunque probabilmente deriva dalla Banca Centrale russa. Il sospetto è che con quell’oro la Russia riesca in parte a finanziare la guerra. Un’altra possibilità su cui si indaga è quella per cui quest’oro venga venduto una volta arrivato a Dubai verso il resto del mondo. Costituendo un altro aiuto per i propositi della Russia. Un po’ lo stesso meccanismo avvenuto nella seconda guerra mondiale, quando la Banca Centrale svizzera convertiva l’oro della Germania nazista in valuta, offrendo liquidità pronta a finanziare l’iniziativa bellica. Si ipotizza che i lingotti siano stati prodotti in Russia a marzo e trasferiti a maggio dal Regno Unito alla Svizzera. Scenari che riaccendono i riflettori sul traffico clandestino di risorse, utile anche a salvare i patrimoni degli oligarchi.

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