Economia

Le banche aprono il credito all’agricoltura

05
Aprile 2023
Di Massimo Gentile

A fine 2022 il 5,6% del totale dei prestiti bancari, pari a circa 40 miliardi di euro, risulta destinato alle imprese che operano nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca. Un dato in aumento rispetto al 4,6% registrato a fine 2012. Lo ha sottolineato oggi il vicedirettore generale dell’Associazione bancaria italiana, Giovanni Sabatini, in audizione davanti alla commissione Agricoltura della Camera. Un risultato che assume maggior valore se consideriamo che il settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca rappresenta il 2,2% del valore aggiunto complessivo dell’economia italiana, solo in lieve aumento rispetto al 2% calcolato nel 2011. Quindi, ha spiegato il numero uno di Abi «il credito all’agricoltura manifesta una dinamica maggiore rispetto a quella del totale degli altri settori. Una dinamica crescente in termini relativi rispetto al totale delle imprese che non sembra dipendere dalle dinamiche di produzione, ma su cui può incidere anche una minore rischiosità del settore». Il rapporto sofferenze lorde su impieghi, infatti, nel corso degli ultimi 10 anni, di certo non facili per l’economia italiana, è stato sempre inferiore alla media del totale delle imprese e si colloca a dicembre 2022 al 2,3% rispetto al 2,6% del totale economia (rispettivamente 2,3% e 2,7% a gennaio 2023), e di circa quattro punti percentuali inferiore ai livelli pre-crisi finanziaria del 2007.

«Anche l’analisi dei flussi – ha proseguito il direttore generale dell’Abi – conferma le indicazioni positive appena citate e le rafforza. La rischiosità del credito agricolo è andata migliorando nel tempo sia in termini assoluti sia relativi: se nei dati pre-crisi (prima del 2008) il tasso di deterioramento del credito all’agricoltura risultava leggermente superiore a quello del totale delle imprese (4,4% per l’agricoltura che si confrontava con il 3,9% per il totale imprese), nell’ultimo biennio 2021-2022 i ruoli si sono invertiti e il credito all’agricoltura oggi presenta un tasso di deterioramento dell’1,4% contro un valore medio dell’1,6%». 

L’IMPEGNO PER IL FUTURO
Sabatini è stato chiaro: le banche manifestano piena disponibilità a definire e sottoscrivere una convenzione con la quale disciplinare modalità e criteri di accesso ai finanziamenti e alle dilazioni del debito bancario. Sabatini ha fatto riferimento, in particolare, alla convenzione con i ministeri dell’Agricoltura e dell’Economia, aperta all’adesione delle banche e degli intermediari finanziari, prevista dal provvedimento. «Al riguardo – ha osservato – si ritiene peraltro opportuno precisare che eventuali agevolazioni per favorire la dilazione del debito bancario non dovrebbero implicare automatismi nella loro concessione, ma lasciare alla banca la possibilità di valutarne caso per caso l’opportunità in relazione all’obiettivo di migliorare le condizioni finanziarie dell’impresa cliente».

Le banche sono infatti soggette a disposizioni di vigilanza di matrice europea che considerano le dilazioni di rimborso dei finanziamenti misure di “concessione” (forbearance) che comportano la classificazione dell’impresa beneficiaria in forborne o, addirittura, in default quando, ad esempio, l’applicazione della concessione determina una riduzione dei flussi attualizzati netti per la banca di oltre l’1% rispetto a quanto contrattualmente originariamente previsto. Ma l’impostazione proposta consentirebbe alle banche di attivare l’operatività richiesta dalla legge in tempi brevissimi, evitando i costi organizzativi connessi all’adozione di modelli agevolativi innovativi, con vantaggi in termini di efficienza ed efficacia della misura.