Economia
La scommessa della Banca d’Inghilterra
Di Francesco Tedeschi
La Banca d’Inghilterra lo ha fatto. E di fatto alzando il costo del denaro di 5 punti percentuali, ha dato il via libera al maggior rialzo del costo del denaro degli ultimi 15 anni. Lo ha fatto nella seduta di ieri, e alla decisione ha fatto seguire una nota chiara: se l’inflazione persiste ci saranno altre strette. Evidentemente i tecnici inglesi pensano che l’economia inglese sia resiliente abbastanza. Eppure l’impressione che resta, è quella di un azzardo piuttosto che di una scelta ponderata.
I dati macroeconomici infatti parlano chiaro, l’economia britannica è presa da una spirale in aumento dei prezzi al consumo. Prezzi in accelerazione rispetto anche alle stesse previsioni della BoE, con cibo e energia in salita al 7,1 per cento rispetto al 6,8 del mese scorso. Così come i servizi, aumentati dal 6,9 per cento di maggio al 7,1 per cento di giugno.
Ad aggravare il problema è anche la natura idiosincratica del mercato dei mutui in Gran Bretagna, che al momento si trova nel bel mezzo del ripristino di prestiti a tasso fisso che sono stati stipulati due anni fa. Un mutuo a tasso fisso di due anni ora costa oltre il 6 percento. Inoltre ci sono circa un milione di famiglie che tra poco dovranno rifinanziare il mutuo per la casa e l’effetto di un aumento di quasi cinque punti percentuali dei tassi ufficiali si farà sentire. Tuttavia la Banca Centrale inglese ha sottolineato come la maggior parte dei mutui sia a tasso fisso, e quindi l’effetto sui mutui sarà minore rispetto ai precedenti rialzi dei tassi. In ogni caso sia il Primo Ministro Rishi Sunak che il Cancelliere Jeremy Hunt hanno sostenuto le azioni della Banca giovedì e hanno escluso l’aiuto per i proprietari di case.
Il messaggio è chiaro, dalla BoE sono disposti a mandare l’economia in recessione se questo potrà aiutare a ridurre l’inflazione. “Pensiamo che ciò scatenerà una recessione nel Regno Unito e che è necessario per ridurre l’inflazione”, hanno scritto gli analisti di Capital Economics in una nota ai clienti. “Se il rischio è che la Banca aumenti ulteriormente i tassi per ridurre l’inflazione, allora le possibilità di una recessione aumentano.”
“Se le banche centrali vogliono ottenere l’inflazione fino al loro obiettivo del 2%, ciò comporta un costo di crescita significativo”, ha affermato Vivek Paul, capo stratega degli investimenti del Regno Unito presso Blackrock. L’attenzione inizierà a passare dal danno fatto dall’inflazione elevata al danno fatto da tassi elevati.” Tuttavia, la Banca ha affermato che l’economia sta andando meglio del previsto, con la disoccupazione che rimane bassa, la crescita salariale elevata e la domanda dei consumatori “resiliente.”