Economia
Mercati, Btp: il 2025 promette bene. L’Italia tiene
Di Giuliana Mastri
Negli ultimi mesi, il rapporto tra la Banca Centrale Europea e l’Italia si è evoluto in una direzione inaspettata: un clima di fiducia che ha contribuito a rafforzare il posizionamento dell’Italia sui mercati finanziari. Un indizio? il successo dei Btp, che continuano ad attrarre investitori domestici e internazionali.
Btp Valore un successo
Tra i protagonisti il BTP Valore, il nuovo titolo di Stato pensato per il risparmiatore medio. Con cedole crescenti e incentivi di fidelizzazione, il BTP Valore ha raccolto un interesse senza precedenti, registrando una domanda elevatissima sin dal primo collocamento. Questo successo si inserisce in un contesto di rendimenti ancora competitivi, un fattore che rimane centrale per attirare investimenti sia da parte dei privati sia degli istituzionali.
L’Europa di oggi
L’elemento chiave è la progressiva stabilizzazione della politica monetaria della BCE, che si appresta a ridurre gradualmente i tassi di interesse nel 2025, mentre l’inflazione torna verso il target del 2%. Questo scenario fa sì che i titoli italiani, in un contesto in cui la crescita è bassa ma altri elementi sono più sotto controllo, si affermino come un’alternativa interessante rispetto a quelli di altri Paesi dell’area euro. Si pensi infatti che persino la locomotiva tedesca vive fasi di recessione e che il debito pubblico è oggi divenuto un problema anche per la Francia.
Buono lo Spread
Un segnale il calo costante dello spread BTP-Bund, che rimane stabile intorno ai 123 punti base. Questo livello testimonia un miglioramento nella percezione del rischio Paese da parte degli investitori. La BCE, nel suo ultimo bollettino, ha riconosciuto che l’Italia ha beneficiato di una fiducia crescente, anche grazie a un miglioramento delle prospettive economiche e fiscali.
I numeri sui mercati
L’ultimo collocamento del BTP Valore ha visto una forte domanda da Regno Unito, Francia e Germania. Significativa anche la presenza di investitori asiatici, attratti dalle prospettive a lungo termine dei titoli italiani.
Il governo Meloni ha saputo sfruttare questa situazione favorevole, puntando su un’emissione strategica di titoli, tra cui il BTP Green, destinato a finanziare progetti di sostenibilità ambientale attraendo investitori ESG (Environmental, Social, Governance). Il Btp Green ha raccolto una domanda di 130 miliardi di euro, con un collocamento totale di 18 miliardi di euro. Di questa somma, ben l’80,2% è stato sottoscritto da investitori internazionali, con una partecipazione significativa da Regno Unito (27,2%), Francia (12,6%), Paesi Scandinavi (11,7%) e Germania (6,4%).
Il BTP a 10 anni, invece, ha attirato una domanda complessiva di 140 miliardi di euro, con una partecipazione estera del 76,7%. Questo interesse record ha coinvolto oltre 400 investitori per il decennale e 430 investitori per il BTP Green, consolidando l’immagine dell’Italia come un mercato affidabile per i titoli di Stato. Il rendimento del decennale ora si attesta intorno al 3,7%.
Questo dato assume un peso particolare se si considera il contesto di politica monetaria: la BCE prevede una riduzione dei tassi di interesse di 100 punti base entro il 2025
L’impatto positivo della collaborazione tra BCE e governo Meloni si riflette anche sull’economia reale. Il miglioramento della fiducia si accompagna a una riduzione del tasso di disoccupazione, ai minimi storici del 6,3% nell’area euro, con l’Italia che registra una delle maggiori riduzioni. Come detto prima bisogna guardare la situazione nel suo complesso e non mancano aspetti di debolezza. Ma questi fatti rendono gli allarmi, oggi, non giustificati.