Economia

Istat, occupazione mai così alta (62%). I problemi e i rischi però restano

31
Maggio 2024
Di Giampiero Cinelli

Gli occupati nel mese di aprile, stando all’Istat, sono 84.000 in più (62.000 le donne). In un anno, da aprile ’23 a aprile ’24, gli occupati sono aumentati di 516.000 unità, di cui 444.000 permanenti. Mentre i lavoratori a termine sono scesi di 82.000 unità. Nell’anno registrati anche 54.000 lavoratori indipendenti in più. Il tasso di occupazione è oggi il più alto di sempre, al 62,3%. Le donne occupate sono però il 53,4% contro il 71,1% degli uomini. In totale le persone in Italia che lavorano sono 24 milioni (23.975.000 per la precisione). Con 5.156.000 autonomi e 2.880.000 occupati a tempo determinato.

Come va invece la disoccupazione? Per la prima volta da 15 anni è scesa sotto la soglia del 7%; 6,9% ad aprile. Non era così dal 2008. La media Ue del tasso di disoccupazione è 6%, 6,4% nell’area euro. Ma pesa particolarmente nel nostro Paese il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) stabile al 20%. anche se ora si attesta ai livelli più bassi dal 2008. Magra consolazione, siccome l’Italia ha uno dei tassi di disoccupazione giovanile più alti d’Europa e preoccupa il confronto con quello di un partener economico importante come la Germania, che lo ha in diminuzione al 5,8%. Rilevante anche la percentuale di inattivi, cioè quelli che non risultano alla ricerca di lavoro, il 33%. Rispetto a un anno fa comunque sono diminuiti.

I numeri Istat diffusi ieri sono provvisori e presto sarà pubblicata la versione definitiva. La realtà che ne viene fuori racconta comunque un Paese che già conosciamo, adesso con segni di risalita dopo le crisi degli ultimi anni e la pandemia, mantenendo allo stesso tempo quegli elementi di fragilità potenzialmente compromettenti. Bisognerà trovare soluzioni per la fascia giovanile, per i tanti inattivi e, non meno centrale, fare in modo che in futuro la quota dei pensionati non superi quella dei lavoratori.

Il governo ha reagito ai dati con entusiasmo: «Una bella notizia. Sono dati incoraggianti. Bene soprattutto riguardo agli under 25 e alla donne, che sono i target principali delle nostre politiche attive», ha detto la Ministra del Lavoro Marina Calderone. Secondo il presidente della Cna Dario Costantini i risultati sono soprattutto frutto dell’impegno di artigiani, micro e piccole imprese. Non la pensa allo stesso modo Maurizio Landini della Cgil, che ha considerato la qualità dell’occupazione: «Milioni di lavoratori sono poveri e precari», ha affermato. Esiste infatti uno studio Inapp che ha mostrato che nel 2022 il 43% degli ingressi nel lavoro è stato atipico o informale. Nel 2011 era il 18,7%.

L’Istat ha commentato il report ritenendolo positivo. Avvertendo però sull’età media degli occupati. Due su tre sono tra i 50 e i 64 anni, solo uno su 5 è sotto i 35 anni. Quando questo nucleo andrà in pensione ci saranno conseguenze.

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